Nord e Sud - anno XII - n. 62 - febbraio 1965

Augusto Graziani maggiore delle riserve valutarie; ma il riassetto del sistema produttivo avrebbe potuto essere effettuato in clima di pieJ;}aoccupazione, invece che nel mezzo di una fase di depressione. Una soluzione di questo genere è quella tentata in Gran Bretagna dal governo laburista che, per fronteggiare una situazione simile a quella del nostro paese, inizia una politica di riforme strutturali in regime di piena occupazione e senza comprimere la domanda globale. Ovviamente, gli strumenti utilizzati per la manovra sono assai diversi: mentre l'Italia potrebbe fare affidamento unicamente sulle riserve accumulate e sui crediti esteri, la Gran Bretagna ha potuto ricorrere direttamente a pro•vvedimenti protezionistici (provvedimenti che a noi sarebbero preclusi dal trattato del Mercato Comune e che sarebbero comunque perniciosi, se si tiene conto che uno dei mezzi per conquistare una maggiore efficienza è proprio quello di aprire i mercati europei alle nostre industrie). Ma il risultato è assai simile, ed è quello di fronteggiare il disavanzo commerciale senza comprimere il livello di produzione, al fine di rendere più agevole una politica di riordinamento strutturale. Eppure, per quanto incredibile possa sembrare, nel confronto fra la politica adottata dalle nostre autorità e quella seguita dal governo britannico, è il nostro paese che raccoglie i maggiori consensi. Anche di recente, il vicepresidente della Comunità Economica Europea ha parlato del nostro paese in termini di ' risanamento spettacolare ' e di ' progressi incredibili', lodando l'Italia per avere evitato le 'ingiustificate' misure protezionistiche prese dal governo britannico. Giudizi simili sono stati , espressi da osservatori di altri paesi. Il senso di questi commenti è assai difficile da intendere: Italia e Inghilterra hanno realizzato, o stanno realizzando, una contrazione del 5-10% nel valore delle proprie importazioni, riduzione che si riflette sugli altri paesi in misura uguale, quali che siano ·gli strumenti con i quali essa viene conseguita; sotto il profilo cor.omerciale, il danno recato dai due paesi a tutti gli altri è assai simile. Perché· dunque la Gran Bretagna, che effettua questa contrazione in regime di piena occupazione, e quindi con buone prospettive di rapida ripresa, dovrebbe attirare soltanto biasimo, mentre l'Italia, che realizza una contrazione analoga in clima di depressione, e con speranze di ripresa ancora nebulose, dovrebbe invece suscitare gli osanna? . Quali prospettive? Se l'obiettivo principale cui l'economia del paese tende è ben delineato, ed è quello di far sì che raumento della produttività e del reddito continuino anche in regime di piena occupazione, i punti su cui 22 BibliotecaGino Bianco

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