LETTERE AL DIRETTORE Il rilancio della politica meridionalistica Caro Compagna, ho letto purtroppo con qualche ritardo, dovuto ad una mia lunga assenza, l'interessantissimo articolo di Manlio Rossi Doria pubblicato sul numero 59 di « Nord e Sud». Mi sembra che esso meriti qualche commento e soprattutto che vada sottolineato quanto largamente possa essere condivisa l'impostazione data dal prof. Rossi Daria al problema. Ttlttavia, vorrei anche ampliare, in un certo senso, alcune sue osservazioni. In particolare nell'articolo vengono definiti « 9 settori strategici » che, dice l'Autore, sono stati chiaramente individuati. Ad essi ne vorrei aggiungere due che forse hanno avuto modo di rivelarsi particolarmente agli operatori economici. E cioè: il settore delle comunicazioni e telecomunicazioni e quello della distribuziorze. Per quanto riguarda le comunicazioni, direi che esse si definiscono in modo ben più ampio che non per la sola costruzione e gestion.e della rete delle autostrade e della grande viabilità interregionale. L'industria moderna, ed ogni attività economica, ivi compreso il turismo, sempre più importante nel Mezzogiorno per tanti aspetti, non solo economici, ma anche sociali, ha bisogno di comunicazioni facili e rapide. Or,a noi ben sappiamo come queste siano, invece, estremamente difficili e lente proporzionaln1ente a quanto avviene in Europa, almeno per tutto quanto riguarda telefoni, telegrafi e posta. Quando alla rete telex, essa è ancora largamente insufficiente e poco utilizzata. Comunicazioni lente significano per l'impresa costi elevati: qualche volta di notevolissima importanza e, per di più, difficilmente calcolabili. Ritengo, quindi, che la nuova Legge, ma soprattutto la attività di chi dovrà applicarla, potrà fare enormi passi avanti in questo settore se terrà presente questa urgente, impellente necessità per tutta l'economia meridionale. Credo di poter affermare che, se noi offrissimo agli investitori potenziali, esteri o italiani, nel Mezzogiorno, la rete di comunicazioni più moderna ed efficiente del paese e, oserei perfino dire d'Europa, noi avremo dato loro un incentivo non meno importante e consistente, sul piano della produttività, di tutti quelli che fino ad oggi, con sacrifici notevoli, lo Stato italiano ha potuto offrire. · Per quanto riguarda poi il settore terziario, ed in particolare il problema della distribuzione, ritengo che anche qui sarebbe opportuno cominciare subito la necessaria opera di sistemazione, incentivazione ed organizzazione. È stato calcolato che gli incentivi oggi disporzibili possono portare, secondo i settori e le località, ad una riduzione dei costi di produzione che va dal 6 all'8%, rispetto, ovviamente, a quello che sarebbe il costo di produ126 iblioteca Gino Bianco ..
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