Augusto Graziani torie, sull'insufficienza spaventosa delle provvidenze scolastiche e sanitarie, specie nelle regioni dov.e il sussidio pu1Jblico · sarebbe maggior- . mente auspicabile. D'altro canto, se è errato assumere un atteggiamento unilaterale, altrettanto errato sarebbe pretendere di procedere ad un bilancio della situazione, quasi che le poste in gioco potessero essere sommate algebricamente per fornire un saldo attivo o passivo; infatti anche per effettuare una simile so,mma, bisognerebbe comunque fare ricorso a una valutazione soggettiva, che sarebbe altrettanto unilaterale. Piuttosto, quel che va notato è che questo tipo di sviluppo dualistico e squilibrato aveva una sua rispondenza alle circostanze e non era quindi privo di una sua logica interna. Per chiarire questo punto, occorre tenere presente che l'accumulazione di capitale che si è svolta nel nostro paese si è svolta prevalentemente come accumulazione di iniziativa privata, costretta ad osservare le leggi inderogabili della efficienza di mercato .. Questo è vero sia del settore privato vero e proprio, sia del settore semipubblico costitui.to dalle imprese a partecipazione statale, sia delle grandi imprese totalmente pubbliche, che hanno agito con criteri strettamente ispirati alla logica del profitto e dello sviluppo. Per tutti, le leggi del mercato imponevano la medesima n9rma di efficienza; e l'efficienza è stata raggiunta grazie all'adozione di dimensioni aziendali di misura europea, alla disponibilità di manodopera abbondante, allo sfruttamento delle economie esterne. La grande industria ha in tal modo creato una fascia, dapprima circoscritta, poi sempre crescente, di redditi elevati, e quindi una piattafo,rma di consumi interni che, unita ai mercati ésteri, ha co,nsentito alle imprese di assumere dimensioni da grande industria; simultaneamente, l'insieme delle piccole imprese semiartigianali ha avuto il compito di utilizzare la manodopera eccedente, costituendo una catena di imprese ausiliarie, dove la competitività veniva raggiunta grazie al basso livello dei salari; infine, la concentrazione tendenziale nelle regioni del triangolo industriale ha consentito di sfruttare al massimo le economie esterne di un settore industriale ormai considere·vole. Il dualismo territoriale, settoriale e aziendale ha così avuto la sua funzione nel facilitare lo sviluppo di una industria che aveva l'unica funzione di rispondere alle esigenze che si manifestavano sul mercato. Conseguenza di questo tipo di sviluppo è stato lo squilibrio nei consumi. Non può destare meraviglia che in una società caratterizzata da forti sperequazioni nella distribuzione personale dei redditi sorgano domande anche estese per prodotti di lusso, mentre molti bisogni primari restano ancora insoddisfatti. Opulenza e miseria coesistono facilmente quando esse investono strati diversi della collettività. ,, 10 BibliotecaGino Bianco
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