RECENSIONI La terza cultura Charles Percy Snow è un noto scienziato e scrittore inglese che proprio per questa sua àuplice attività, che gli ha fatto trascorrere trent'anni della sua vita a contatto e con scienziati e con letterati, ha avuto modo di accostarsi direttamente alle due forn1e di cultura che dominano oggi la vita intellettuale; e cioè, per usare i termini tradizionali, la cultura umanistica e quella scientifica. Questa sua singolare esperienza gli ha quindi permesso di commisurare queste due opposte sfere di cultura che caratterizzano la nostra civiltà: e della loro opposizione si è fatto portavoce fin dal 1956 con un articolo apparso sul « New Statesman » con il titolo The two Cultures. Ma fu nel 1959 che Snow, con una conferenza tenuta a Cambridge, rilanciò con maggiore vigore il suo problema, individuando nella incomunicabilità, sempre più aggravantesi fra il mondo dei letterati e quello degli scienziati, uno dei motivi più drammatici della crisi del nostro tempo: il testo di questa conferenza ed un successivo saggio, ispirato allo Snow dalle polemiche che seguirono la pubblicazione della conferenza del '59, sono stati di recente pubblicati in Italia dall'editore Feltrinelli in un agile volumetto dal titolo Le due culture (Milano, 1964), per il quale uno dei più noti studiosi italiani di filosofia della scienza, Ludovico Geymonat, ha steso un'interessante quanto polemica prefazione. Occorrerà subito notare come il testo dello Snow sia diretto soprattutto ai lettori inglesi: e non tanto per la natura del problema da lui trattato, che è evidentemente un problema che a diverso livello si presenta oggi un pò dappertutto; e neppure per il fatto che egli si riferisca solo e costantemente ai letterati ed agli scienziati inglesi, quanto invece per la costante preoccupazione, che traspare soprattutto dal primo dei dt1e saggi che compongono il volume, che il ritardo dell'Inghilterra nel comprendere e nel mettersi al passo con « la nuova rivoluzione scientifica», com'egli la chiama {p. 27), non finisca col toglierle quel ruolo di terza potenza che oggi ancora mantiene: ed è per tale ragione che buona parte del primo saggio (cap. III, pp. 28-39) è dedicato soprattutto a confronti con i metodi educativi degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica, delle due maggiori potenze del mondo, cioè, con le quali, a suo dire, l'Inghilterra non riesce a tenere il passo, in quanto fossilizzata entro antiquati schemi educativi: e la ragione di questa situazione è dovuta, secondo lo Snow, alla cristallizzazione delle due culture ed al fatto che sia ancora in larga misura la cultura letteraria a dominare le scuole inglesi. A parte questo· significato immediato, comunque, non si può negare che il tema dello Snow, almeno al livello di status quaestionis, interessi tutto 112 Biblioteca Gino Bianco
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