Nord e Sud - anno XII - n. 62 - febbraio 1965

La politica per la gioventù in Italia che sono le sole clausole di quel patto in via di concreta realizzazione) non riducano l'impegno giovanile europeo ad una egemonia dei movimenti para-governativi francesi e tedeschi. In questa azione vigile, ma serena, gli italiani sono considerati dagli altri europei il più naturale punto di riferimento. D'altronde, gli stessi dirigenti giovanili francesi hanno spesso chiesto contatti più intensi con la gioventù italiana, per controbilanciare quelli intensissimi e continui che hanno con i giovani tedeschi; ma spesso gli italiani sono costretti, per mancanza di mezzi, a rinunciare a questi incontri e a queste comuni iniziative. Nei confronti dei giovani spagnoli e portoghesi (non, evidentemente, di quelli falangisti o salazariani, ma neanche necessariamente solo di quelli in esilio), i giovani italiani rappresentano un inconfondibile punto di appoggio; così come identica funzione, per diversi motivi, la gioventù italiana democratica esercita nei confronti dei greci, dei turchi e dei sud-americani. Compiti delicati, dunque, che implicano una certa dose di responsabilità e l'esigenza che siano affidati a giovani molto preparati ed in grado di rappresentare realmente gli interessi e le prospettive della gioventù. Forse il discorso si è allungato troppo; ma ciò è dovuto al fatto che è assai difficile comporre un quadro organico di questi problemi, nei confronti dei quali la nostra opinione pubblica è assai poco sensibilizzata. Anche per questo occorre allargare il dibattito su questi temi e sollecitare tutti ad intervenirvi; occorre che anche questa sia una di quelle riforme silenziose che dovrebbero rappresentare la vera essenza dell'esperienza di centro-sinistra, una di quelle riforme destinate a fornire la base per la formazione di una società più cosciente e più responsabile e, quindi, in ultima analisi, una riforma per la difesa delle prospettive della democrazia in Italia. Auguriamoci che qualcuno se ne renda conto e che la voce delle organizzazioni giovanili venga ascoltata; ed auguriamoci soprattutto che ci si renda finalmente conto che questo è un problema che investe diretta1nente anche l'avvenire di alcuni valori liberali, nel senso più ampio della parola, cui tutte le forze democratiche laiche dovrebbero essere assai sensibili. FRANCO MASI 111 BibliotecaGino Bianco

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