Calogero Muscarà consiste senza dubbio nell'immigrazio11e da fuori comune, essa consiste anche e in parte no11 modesta nel saldo del movimento naturale e in quello del movime11to migratorio interno. Mestre, cioè (e intendiamo riferirci a tutto il r1uovo .insediamento urbano della terraferma veneziana), è aumentata anche perché vi si sono trasferiti abitanti della Venezia insulare e perché il numero netto dei nati è stato qui assai superiore che a Ve11ezia, in rag,ione dell'età più giovane dei nuovi abitanti. A titolo esemplificativo, si può ricordare che dal 1954 al 1958 gli abitariti della terraferma sono aumentati di 32.000 unità: 15.000 (47%) in ragione del saldo del movimento migratorio interno (e cioè degli immigrati da Venezia insulare); 7.000 (22%) in ragione del saldo del movimento naturale; 10.000 (31 %) in ragione del saldo del movimento migrato,rio esterno 5 • Queste conclusioni non differiscono sostanzialmente da quelle che si possono ricavare dalle già ricordate indagini sulla mobilità territoriale degli addetti di Marghera, oltre che dall'analisi della natura economica della zona industriale. L'aumento di popolazione della terraferma veneziana è solo in parte dovuto allo _sviluppo di Marghera, poiché si_ spiega anche con i trasferimenti di veneziani a Mestre e con il maggior ritmo di sviluppo dei nati-morti. Marghera - lo s_i è detto - è un complesso industriale chiuso in sé, incapace per la sua origine e per la sua natura di promuovere lo sviluppo econom1 ico dell'area circostante. Le influenze più rilevanti sono quelle eh~ Marghera ha esercitato sullo sviluppo dei trasporti e della 1nano d'opera. L'effetto di « promozione » che un « polo di sviluppo econon1ico » ha sull'ambiente che lo circonda nel caso di Marghera non si è verificato: non ci si dovrebbe trovare, dunque, in presenza di un aumento indiretto di popolazio·ne dovuto ad un aumento di posti di lavoro creati o promossi dalla zona industriale. Ma anche riguardo alla mano d'opera richiamata direttamente da Marghera il discorso va specificato. Si ~ già detto come un quarto circa degli addetti della zona risieda, e abbia continuato a risiedere,· nei comuni compresi entro un raggio di 18 km.; e la percentuale della mano d'opera non inurbatasi sale al 35 - 36~1>,se vi si comprendono anche gli addetti che abita110 oltre i 18 km. Nell'insediamento· urbano risiedeva, dunque, il 65% della mano d'opera di Marghera, sia secondo l'indagine del 1953 che secondo quella del 1958. A parità di condizioni, nel 1961, Mestre e Venezia avrebbero dovuto ospitare da 19.000 a 20.000 -.... addetti di Marghera. Dato un carico m~dio familiare di 2,7 persone per ,,, s Cfr. C. MuscARÀ, Migrazioni interne e ·sviluppo. della terraferma veneziana nel 1954-1958,in « Ricerche- economiche», Venezia, 1961, n. 2. 96 Bibliotecaginobianco \ \ I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==