Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Calogero Muscarà due altri raggi secondari : la « Miranese » che, da Mestre, per Spinea e Mirano, si inoltra nella pianura, e la « Castellana» che, da Mestre, per Martellago e Scorzè, mena a Castelfranco. La linea Padova-Treviso ne rappresenta invece il limite verso occidente. L'abitato vi è sempre distribuito secondo due criteri: lungo le aste stradali all'altezza dei crocicchi, i centri; lungo le strade secondarie, all'interno delle porzioni di territorio ritagliate dalle strade più importanti, le case coloniche sparse e i nucleoli. A chi percorra la Padana o la Miranese, la Castellana o il Terraglio, balza sùbito agli occhi come oggi la teoria delle case si svolga quasi senza interruzione di continuità e specialmente lungo le due prime. E infatti, se nel 1921 la popolazione accentrata dei nostri 11 comuni rappresentava il 21% della totale, con minimi dell'8 - 9% nei comuni di Martellago, Scorzè, S. Maria di Sala e Martellago e massimi del 27 - 29% rispettivamente a Spinea e a Mira, nel 1951 (ultimi dati disponibili al riguardo) la popolazione residente nei centri era salita al 34% della totale. Nei nuclei viveva il 13%, nelle case sparse il 53%. La popolazione accentrata diventa sempre più numerosa quanto più ci si avvicina a Mestre: tra i comuni confinanti, solo a Martellago pesa per il 18% e a Marcon per il 23% ; a Spinea, Mogliano e Mira pesa, invece, rispettivamente per un 39, un 47 e addirittura un 54% del totale. Non è improbabile che nell'ultimo decennio (1951-61), la tendenza sia continuata e perfino si sia rafforzata. I dati non sono ancora disponibili e tuttavia l'incremento demografico è stato solo del 9%, l'incremento delle abitazioni è stato invece del 47% e quello delle stanze del 30%. È in questo settore, infatti, che si stima sia rifluita la gran parte dei redditi che la popolazione ha guadagnato abbandonando l'agricoltura e defluendo a Marghera, o nelle nuove industrie della zona. Quanto di quel 53% di popolazione che - secondo il censimento del 1951 - viveva ancora sparsa si è trasferito nei centri? Quanti nuclei si sono ingrossati fino a diventare centri? La risposta attende ancora di una documentazione. Né può essere facilmente intuita, sia perché l'esodo rurale è stato fenomeno tipico proprio dell'ultimo decennio, sia perché sembra che l'integrazione dei redditi da salario industriale con l'attività agricola rappresenti un fenomeno assai diffuso. 4) Marghera e la nuova Venezia. - Resta ancora da parlare di Venezia e in particolare della terraferma veneziana. Senza dubbio è qui che lo sviluppo della zona industriale di Marghera ha prodotto le conseguenze più rilevanti. Già solo topograficamente, l'area occupata dalle industrie, inserendosi come un grosso cuneo a sud-est di Mestre, 94 BibliotecaGino Bianco

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