Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

.. - I Problemi dell'industrializzazione veneziana in un arco di tempo che va dal 1920 circa al 1953, e rispettivamente al 1958. Intervistati sul desiderio di mutare residenza, il 47% dei residenti fuori del comune di Venezia denunciava di volersi avvicinare a Marghera: ·di essi, il 37% ambiva a Mestre-Marghera e il 45% alle località periferiche della terraferma veneziana. Ciononostante no·n pare di essere lontani dal vero se si stima che, in ragi<?ne dell'espansione della domanda di mano d'opera della zona industriale di Margl1era, un quarto dei suoi addetti continua a vivere nella fascia di comuni a non più di 18 km di distanza. Se una parte si sposta verso la città, aume11ta anche, nel frattempo, la domanda di mano d'opera di Marghera e i nuovi assunti prendono il posto lasciato libero in campagna dai vecchi assunti che hanno raggiunto la città. Non è difficile i1nmaginare quali ragioni trattengano tanta parte della popolazione industriale di Marghera in campagna. A parte le ragioni di « repulsione » della città, a cominciare dal costo degli affitti, le ragioni di « attrazione » della campagna possono compendiarsi nel risparmio sull'affitto stesso, ma anche nella possibilità di integrare il reddito che, chi lavora a Marghera ma vive in campagna, può conseguire, continuando a coltivare il proprio pezzo di terra nelle ore libere, o lasciandone la cura ai familiari. . Assai più difficile è constatare, invece, a quali trasformazioni del paesaggio ci si tro·vi di fronte. L'area dei nostri undici comuni non è stata, infatti, sollecitata solo dal richiamo della zona di Marghera. In parte, essa ha risentito anche dell'influenza delle vicine città di Mestre, Padova e Treviso. Essa si è profondamente trasformata, sia per l'esodo rurale che per la espansione di una micro-industrializzazione che, nel caso di Stra, ad esempio, ha mobilitato una mano d'opera che si stima dell'ordine di 20.000 unità. Ed è un'area, infine, che non si presenta certo e dappertutto omogenea, anche se per 1a maggior parte insiste su territori di vecchia bonifica, con proprietà frazionatissima e spesso. dispersa, a coltura cerealicolo-viticola, con colonia e piccola proprietà coltivatrice. La ricopre una rete fittissima di canali, scoli ed altre opere idrauliche, che si alimentano ai maggiori corsi d'acqua (Brenta, Bacchiglione, Marzènego, Muson, ecc.), servono all'irrigazione, ma nel tempo stesso difendono il territorio dal pericolo delle inondazioni. La ricopre ahche una rete capillare di comunicazioni viarie, più fitta soprattutto nel settore compreso tra la Statale 11 per Padova e il « Terraglio» per Treviso, dove, a pochi chilometri da Mestre, riaffiora il reticolato romano. Oltre alle due ·direttrici suddette, l'area è poi attraversata da 93 Bibliotecaginobianco

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