Calogero Muscarà zione di un ambiente di imprenditori una zona industriale che ha i centri di decisione fuori della regione; che importa temporaneamente ' i quadri dirigenti e buona parte dei tecnici; che esporta i guadagni. Non poteva promuovere la formazione di abilità manuali una zona industriale in cui, secondo un'indagine del 1953, il 46% della mano d'opera operaia è rappresentato da manovalanza generica e un altro 35% da operai qualificati, e solo il 15% da operai specializzati. Nel tempo, poi, sempre in base alle conclusioni della stessa indagine, la mobilità professionale non è stata tale da modificare sostanzialmente la natura di Marghera. Al momento dell'assunzione, il 54% della mano d'opera era ancora di manovali, il 15% di operai qualificati, il 7% di specializzati, il 18% di apprendisti. Del resto, in tutta Marghera non esiste che una sola scuola di formazione professionale, organizzata dall'Istituto Veneto per il Lavoro, e tutte le altre iniziative del secondo dopoguerra non sono state qui più numerose che altrove. 3) La zona di immediata gravitaziqne. - Altro è il modo in cui Marghera ha agito sul territorio circostante. Non diremo della concorrenza esercitata sulle poche industrie dello stessa: settore esistenti fuori della zona, cui fu giocoforza trasferirsi nella zona (come accadde per il saponificio Vidal) e chiudere (come accadde per le fabbriche di concimi dell'immediato retroterra). , Anche la concorrenza esercitata dai redditi da salario della zona industriale su quelli dell'agricoltura dovette giocare almeno da acceleratore del processo di esodo rurale che anche questa parte del Veneto ha sempre conosciuto, e che si è particolarmente accentuato nell'ultin10 decennio. Basti dire che dal '51 al '61,· rispetto ad un incremento della popolazione della provincia di Venezia di 2.000 unità, e ad un decremento della popolazione attiva di 8.000 unità, l'agricoltura ha espulso 46.000 addetti che hanno con.sentito· alle altre attività di creare 38.000 nuo-vi posti di lavoro. E in particolare, se si restringe l'analisi agli undici comuni sui quali - secondo le già citate indagini - si esercita più direttamente l'attrazione di Marghera sulla mano d'opera, la popolazione vi ha avuto un incremento di 10.000 abitanti, quella attiva. di 3.000 unità; e l'agricoltura vi ha liberato 8.000 posti di lavoro, che hanno permesso alle attività non agricole un incremento complessivo di 11.000 nuovi posti 2 • . 2 Trattasi, come si vedrà meglio in seguito, dei comuni di Marcon, Martellago, Mira, Mirano, 1\1ogliano Veneto, Noale, Preganziol, Salzano, S. Maria di Sala, Scorzè e Spinea. · 90 Bibiiotecaginobianeo I \
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