Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Calogero Muscarà Anche per questo aspetto il Veneto è dùnque ·mutato, ma si tratta di un mutamento sulla cui capacità di incidere profondamente sulla tradizionale realtà della regione vi è chi solleva molti dubbi. L'industrializzazione è stata, infatti, un'industrializzazione leggera, fatta di piccole aziende, spesso di tipo artigianale, la cui fortuna sembra legata in egual misura al basso costo della mano d'opera, alle facilitazioni del credito, agli « incentivi » delle « zone industriali » di una miriade di comuni e alla vicinanza dei forti mercati di consumo della Padania occidentale. Per quel che ci riguarda, essa è avvenuta senza stabilire alcun legame concreto con il grosso complesso di Marghera, nei riguardi · del quale non ha stabilito rapporti di co-mplementarità, ma per il quale non ha nemmeno rappresentato un concorrente sul mercato della mano d'opera. Mutato anche, senza dubbio, il quadro generale entro cui risultano inseriti e il Veneto e la zona industriale di Marghera. La Padania o,cci_dentale ha spinto molto più innanzi il processo di industrializzazione, nel tempo stesso che i dati artificali su cui si fondava lo· sviluppo economico del paese prima della guerra hanno lasciato il posto ~d una nuova politica, ispirata alla esigenza della liberalizzazione degli scambi e di un maggiore intervento diretto dello. Stato nell'economia del paese. Ma il tipo di influenza economica esercitato da Marghera sul retroterra non è sostanzialmente mutato. Infatti, anche se nel secondo dopoguerra la fisionomia della zona industriale si è arricchita del rapido e considerevole sviluppo dell'attività• chimica, anche se la produzione di fertilizzanti si è moltiplicata qualitativamente e quantitativamente, Marghera ospita un complesso di industrie che debbono esser.e considerate « pesanti », sia per la natura dei processi produttivi, sia per la natura. della maggior parte dei prodotti, che sono· semilavorati e b·eni strumentali. Tra i prodotti di Marghera che hanno rilevanza per quantità e/o per valore, solo i fertilizzanti possono venir considerati in certo senso prodotti finiti, anche se, per altro verso, essi rappresentano beni strumentali per la produzione agricola; e solo i fertilizzanti stabiliscono un considerevole trait-d'union tra la zona industriale ed il retroterra economico del Veneto. Ciononostante, non va dimenticato come i mercati di sbocco dei fertilizzanti nei paesi sottosviluppati giochino un ruolo che - per stare ai dati del movimento marittimo in uscita dal porto industriale di Venezia - è assai rilevante 1 • Né va dimenticato ' r • ••• •·•. 1 Basti dire che nel 1959 e nel 1960 gli imbarchi di fertilizzanti nel porto di Venezia hanno rappresentato il 49 e rispettivamente il 48% di tutti gli imbarchi di 86 Bibliotecaginobianco \ \

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