L'incognita laborista di P. A. Allum FRONTIERE « Tories out! Tories out! »: questo slogan - scandito in un martellante crescendo dai giovani disturbatori, la cui rumorosa intrusione nei meetings politici dei capi conservatori e, in particolare, di Sir Alee Douglas - Home, ha rappresentato l'unica nota di colore di una campagna elettorale per il resto non certo accesa - sintetizza l'apparente paradosso del voto inglese del 15 ottobre 1964. L'elettorato britannico è stato molto più deciso nel bocciare il governo conservatore (il partito di Sir Alee ha perduto infatti oltre un milione e mezzo di voti), che non nel decretare l'ascesa al potere di Wilson e del partito laborista. In base al conteggio finale, il partito laborista ha raggiunto una maggioranza complessiva di soli 4 seggi, avendone ottenuti 317, contro i 304 dei conservatori ed i 9 dei liberali. La maggior parte dei commentatori politici ha interpretato questi risultati come del tutto negativi, vale a dire inidonei a garantire il mandato al partito laborista; e, richiamando il precedente del 1950, quando Attlee vinse con una maggioranza complessiva di 6 seggi, essi hanno pronosticato nuove elezioni entro diciotto mesi. Non è stata questa, però, la valutazione di Wilson del voto del 15 ottobre: il leader laborista, infatti, pensando forse ad un diverso precedente - quello della vittoria ugualmente ristretta di Kennedy su Nixon nel 1960 - si è immediatamente accinto a reggere con mano ferma le redini del governo, dopo tanti anni di disorganizzazione, ed ha formato in cento ore l'intero gabinetto, promettendo di gettare in cento giorni le basi di una rivoluzione politica, economica e sociale in tutta l'Inghilterra. Comunque, se si vogliono comprendere le ragioni di questa contraddizione - tra la natura dilatoria dei risultati elettorali ed il dinamismo di Wilson - è opportuno volgere lo sguardo un po' più indietro di quanto si faccia generalmente in tali occasioni. I lettori di « Nord e Sud» (v. numeri del maggio 1963, del gennaio e del febbraio 1964) hanno già avuto occasione di rendersi conto di come la campagna elettorale non ufficiale sia durata fin troppo, essendo stata virtualmente aperta, nel gennaio del '63, dal rifiuto opposto da De 54 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==