Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Giornale a più voci da Qescamps, che citiamo ancora testualmente: « Per progredire verso l'unità _della classe lavoratrice è indispensabile che la Confédération Générale du Travail abbandoni la concezione leninista seco,ndo la quale il sindacato è la cinghia di trasmissione del p-artito »; ed ancora: « La CGT è una forza ricca, ma una forza prigioniera». Una posizione chiarissima, che, del resto, la sinistra cattolica francese ha accettato con entusiasmo e teorizzato lucidamente; su « Temoignage Chrétien », Georges Montaro·n ha scritto: « In Francia la socializzazione sarà quale la faremo noi, cristiani e socialisti di qualsiasi corrente, strettamente uniti al servizio del mondo di domani. Da soli, noi cristiani non possiamo che apportare una testimonianza di purezza: il mondo rischia di edificarsi senza di noi. Dal canto loro-, i socialisti hanno biso-gno di realizzare il proprio 'aggiornamento' ·per ritrovare una nuova giovinezza. La massa attende che la si spinga al servizio di una grande causa. È dunque tempo che tutti questi uomini imparino a lavorare insieme. La C.F.T.C. ha avuto il merito di reinserire i lav·oratori cristiani nel movimento operaio. La C.F.D.T., allargando la sua base di reclutamento, unirà in una sola e medesima azione, e lungo un.a linea concettuale comune, uomini provenienti da tutte le scuole di pensiero per co~truire il socialismo democratico». È in queste parole che si intravede il valore più ampio della avvenuta creazione della C.F.D.T., che trascende l'ambito sindacale, per assurgere a prospettiva politica. Il gollismo ha reso opaca la vita politica francese, i gruppi politici responsabili del fallimento della Quarta Repubblica si so1 no vieppiù irrigiditi nei loro schemi in un'opposizione priva di prospettive. La creazione della C.F.D.T. ha messo in movimento questo mondo cristallizzato. Sui problemi politici il Congresso della C.F.D.T. ha anche detto·, infatti, una parola chiara: « Una società prospera non è fatalmente una società giusta»; ed ancora: « Vogliamo che i monopoli, i trusts, i cartelli no·n siano nei fatti i veri governi del domani sul piano internazionale. Rifiutiamo di essere i robot di un partito, di un governo, di uno stato». Se alla triste realtà che il gollismo rappresenta esiste un'alternativa moderna e democratica, questa l'ha indicata con chiarezza e coraggio la C.F.D.T., prospettando la costruzione di una società democratica e pluralista in cui non ci sia posto che ai margini per i portatori di ideologie ammuffite. È la vera alternativa al gollismo: a quello che esso rappresenta in Francia, in Europa e probabilmente in altri paesi che nel gollismo rischiano d_i cadere, senza nemmeno il merito di avere un De Gaulle. .PASQUALE NONNO , 53 Bibnotec~ginobianco

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