Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Giornale a piiì voci corpmissione ha svolto il suo lavoro per tre anni con grande cautela, evitando accuratamente ogni p-olemica, cercando di provocare nei militanti e nei quadri una consapevolezza ed un convincimento sempre più profondi della maturità dei tempi per le volute innovazio·ni. Con eguale prudenza si comportava Descamps, eletto segretario generale; e nel giugno del '62, riferendosi ai lavori della « commissione di orientamento 1 », la segreteria dichiarava: « Dopo aver lungamente discusso, i membri della segreteria confederale si dichiarano favorevoli ad un'evoluzione dell'organizzazione per farne la grande organizzazione sindacale democratica francese di cui la classe operaia ha bisogno. Essi confermano che ogni movimento sindacale deve basarsi su dei principi e si augurano cl1e questi nuovi principi siano formulati in modo • preciso». C' Finalmente, nel co·ngresso del 1963 veniva respinta a grande maggioranza una mozione che sanciva il carattere intangibile dello statuto e veniva decisa la convocazione di un congre:sso straordinario che si pronunciasse s.ul nuovo testo che la commissione aveva intanto elaborato·. Nel maggio scorso, poi, il Consiglio generale approvava l'articolo 1° ed il preambolo del nuovo statuto, dove, tra l'altro, si legge: « ogni b·attaglia del movimento operaio, per la liberazione e la promozione collettiva dei lavoratori, è basata sulla nozione fondamentale che un essere umano è dotato di ragione e di coscienza e che l'uomo nasce libero ed uguale di dignità e di diritti ». Tali i principi ai quali faceva cenno la dichiarazione della segreteria del '62. Il Consiglio generale ap-provava preambolo ed articolo 1°, con una maggioranza del 73,7%: all'incirca quella che nel congresso di questo novembre avrebbe poi sanzionato· la grande vittoria di Descamps. Grande vittoria, ma non trio·nfo, quale sarebbe stato se il segretario generale fosse riuscito ad evitare la frattura, come ha tenacemente tentato fino all'ultimo. Circa un 30% dei delegati, invece, non ha accettato le decisioni congressuali e si è scisso, creando una nuova organizzazione che si richiama, come la vecchia C.F.T.C., alla matrice cristiana. Sono soprattutto i minatori, federazio-ne di antica tradizione cristiana, i quali so1 no guidati da uomini di grande prestigio, come Jacques Tessier, figlio di uno dei fondatori della C.F.T.C., e Joseph Sauty. Quale sarà la capacità ·cti incidenza sulla base operaia di questa nuo1 va-vecchia organizzazione no·n è possibile prevedere, ma non dovrebbe .essere molto alta, se si pensa alle ragio,ni della scissione. Commentando l'avvenuto su « Le Fìgaro Lìttéraire », François Mauriac ha scritto che le ragioni dei rinnovatori « sono quelle della ragione, ma che non valgono per il cuore», dando· in qt1esto modo un'interpretazione in chiave emotiva e sentimentale dell'atteggiamento degli scissionisti. Interpretazione che ci pare quanto mai valida e cl1e Massimo Olmi, in· un suo articolo st1 « L'Italia » di Milano, ha fatto propria, battezzando, anzi, « pascaliani » i seguaci di Sauty e Tessier, per i quali,_ infattì, « le coeur a ses raisons que la raison ne connait pas ». L'importanza della costituzione della C.F.D.T. non va, però, valutata dalla percentuale, che comunque sembra altissima, dei vecchi iscritti della C.F.T.C. 51 BiQl_iotecaginobianco

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