Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Rosellina Balbi mente detto, sono sempre questioni di sostanza).· Scrive Eric Kahler (La torre e l'abisso, Bompiani): « un valore è :una sjgni.f!~~ione_ f_ç>n- ~• ... •t-v,..◄•,,,,, - · •• »!Cz,... w ·---· · _ <lamentale che l'uomo attribuisce ai fatti di vita e in base alla quale ? ;------ • ➔-. • < ., 2 -~~-. -~., • • - • ' • • •• ,, •• __ , ... ~ si ori~ per:r s~guire 1+na élet_erminataJip.ea di condotta»: definizione, questa, che ci sembra pienamente accettabile. Per un'appropriata definizione dell'ideologia, ricorderemo quella che ne veniva data su « Tempi moderni », a conclusione di una tavola rotonda sui Valori e miti nella società italiana dell'ultimo ventennio: si ha l'ideologia, c1uando « più valori. .. tendono ad organizzarsi in un ' sistema ' di comportamento (o in una 'concezione' di vita) totalizzante, che ha cioè la pretesa di abbracciare e spiegare il Tutto ». A questo punto, gioverà osservare che, quantunque si riferiscano all'uomo « universale », discorsi di questo genere possono farsi valere solamente nei confronti di particolari categorie di uomini, e precisamente nei confronti di quegli uomini che fanno parte di una determinata civiltà (l'ebraico-cristiana), o, se si preferisce, che appartengono a società caratterizzate dall'affermarsi del razionalisn10 e dallo sviluppo della tecnologia. Anche entro questi limiti, peraltro, lo spazio residuo è eccessivamente ampio, giacché - a ben guardare - i soli uomini che oggi avvertono acutamente il crollo dei principi-guida sono poi quelli stessi che, fino a pochi decenni or sono, se ne consideravano i depositari: ossia le élites intellettuali europee (di quelle americane 1 ~iremo più oltre). Gli intellettuali di Euro-pa si erano abituati a cor1siJlderare il proprio impegno civile, la propria passione politca come lun dovere, se non addirittura come una missione; ora essi si vedono ! respinti ai margini della collettività, a meno di non accettare una posi- ~ zione « tecnica », che non potrebbe essere più lontana dalla funzione- ,. guida di un tempo. In fondo, è a questi uomini che si rivolgeva, con una certa durezza, .Servan-Schreiber, sul primo numero del rinnovato « Express », allorché affermava che « il tempo delle crociate è finito, ora comincia il tempo della conoscenza ». Con ciò non si vuol negare, naturalmente, che il nostro sia un tempo di trasformazio-ne nel senso più ampio del termine: nel senso, cioè, che questa trasformazione investe il genere umano in quanto tale. A questo riguardo, anzi, è estremamente interessante constatare come le conclusioni raggiunte da molti sociolo·gi sui muta1nenti intervenuti· al livello della società, e quindi al livello dell'individuo, coincidano in una misura sorprendente con la direzio-ne presa negli ultimi tempi dalla più avanzata ricerca scie11tifica nel campo neurobiologico. Gli studi ai quali ci riferiamo lasciano intravedere un ulteriore sviluppo evolutivo dell'Hon10 sapie11s: nel senso. che, una 'volta diventato 28 Bibliotecaginobianco

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