Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

P.C.l., integralisti e innovatori giamento degli intellettuali riflette le forti componenti gramsciane e c..iesanctisiano-crociane della loro formazione ed è una prosecuzione di atteggiamenti già diffusi nel 19 56. E così via. Ad ogni modo, quello che è più importante è la tendenziale polarizzazione tra « destra » e « sinistra ». Precisiamo qui ulteriormente che questi due termini non vanno intesi nel significato tradizio-nale di « più moderato » e « più radicale », ma nel significato ideale di « favorevole ad una· evoluzione largamente liberale e democratica del comunismo» e di « favorevole ad una interpretazione integralista -e tradizionale del comunismo ». Sulla base di una tale precisazione si comprende meglio il fraintendimento che si fa della posizione dell'on. Amendola, quando si dice che egli vuole « liquidare » il partito comunista e la sua tradi- . z1one. Come è noto, Amendola si è inserito in un dibattito che non è stato sollevato da lui, ma dalla direzione di «Rinascita» (cioè da G. C. Pajetta) e dalla segreteria del partito sulla attualità e la prospettive attuali della formazione di un partito unico della classe o-peraia in Italia; ed, osservando che né la socialdemocrazia né il comunismo hanno finora realizzato, nelle moderne società industriali e sviluppate dell'Oc• cidente, un'alternativa valida e permanente alle tradizionali forze conservatrici che controllano tali società, ha ritenuto di doverne dedurre che un obiettivo fallito in più di mezzo secolo di azione politica ponga problemi seri e urgenti di revisione della dottrina, degli schieramenti e dell'azione politica tanto alla socialdemocrazia quanto al comunismo. La revisione non può consistere in altro che nella riunione di tutte le forze progressiste dell'Europa occidentale su una piattaforma che, per assioma, non può più essere né quella socialdemocratica né quella comunista. Ma la meta rima11e la costruzio-ne della società socialista; e l'esigenza di salvaguardare il patrimonio politico e morale dei comunisti anche nel 11t1ovo schieramento è apertamente prospettata. Al Comitato Centrale del 10-12 dicembre la discussione sulle tesi avanzate da Amendola è stata serrata ed ha costituito, con la discussione sui risultati elettorali del 22 novembre, il chiaro sinto·mo dell'avvio di un processo irreversibile. Si sono pronunciati contro Amen.: dola, tra gli altri, un sindacalista con1e Scheda, un uo-mo notoriamente vicino ad Ingrao come Pintor, il maggiore collaboratore di Longo, e cioè Natta, un autorevole espon-ente della vecchia guardia come Terracini e inoltre - imprevistamente - anche qualche meridionale come Alinovi. Nel complesso, le espressioni di dissenso sono state più numerose di quelle di consenso; ma la realtà è che l'iniziativa di Amendola ha 23 Bibliotecaginobianco

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