Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Giuseppe Galasso termini di confronto, quanto per la loro q.el tutto diversa condizione storica. Nel PCUS e in URSS scomparsa di Stalin e destalinizzazione sono avvenute nel quadro di una realtà dittatoriale chiusa, la cui suscettibilità di articolazione era ed è drasticamente ridotta dalla natura e dagli interessi di fondo del regime (e si veda, .per questo, il · saggio di A. Gerschenkron in questo stesso fascicolo di « Nord e Sud » ). Il PCI è, invece, una realtà ancora in movimento, che agisce nel quadro di una realtà democratica anch'essa in movimento: condizionata dal_ PCI, ma dalla quale il PCI a sua volta è condizionato e sollecitato. In questa situazione di fondo l'apertura di un vero e proprio dibattito all'interno del partito non può subire la sorte striminzita e sempre incerta che, dalla scomparsa di Stalin in poi, ha subito nella Russia e nel PCUS il « disgelo ». La potenzialità dialettica, che è sempre sussistita all'interno del PCI, come in ogni forza politica, anche negli anni del più rigido stalinismo, liberata dalla mediazione-dittatura togliattiana, n~n potrebbe subire un nuovo infrenamento e incapsulamento senza che il partito abbia a pagare un prezzo di lacerazioni e di fratture che, in determinate circostanze, potrebbe risultare ad esso fatale. Basti pensare, per un adeguàto termine di paragone, a ciò che nel PCI significò, negli anni a cavaliere del 1930, l'instaurazione della disciplina staliniana: e allora il partito era al bando del paese, costretto dal fascismo (come le altre forze politiche) ad un'opposizione clandestina e disperata, mentre l'Europa e il mondo erano- i:n preda ad una crisi economica , e sociale di paurose dimensioni e in Russia, per contrasto, sembrava avviarsi l'eroica e radiosa epopea della fondazione di un mondo nuovo. D'altra parte, è probabile che la scomparsa di Togliatti sia sopravvenuta quando le funzioni del mediatore-dittatore erano ormai giunte al limite delle loro possibilità storiche, al di là -del quale si sarebbero potute svolgere. soltanto sulla linea dell'arbitrio e dell'assoluto dispotismo. Quali erano, infatti, le condizioni della mediazione-dittatura togliattiana? In primo luogo, certamente, l'esistenza di un centro internazionale « monolitico » del movimento comunista, che fosse tutt'insieme modello ideale e storico, fonte di investitura e di appoggio morale e politico, tribunale di ultima istanza per chi (come To,gliatti) vi aveva da gran tempo acquisito fiducia e prestigio incomparabilmente superiori a quelli dei suoi compagni italiani e ne possedeva perciò i segreti e le chiavi. In secondo luogo, il monopolio della capacità di agitazione e di rivendicazione sociale in un paese afflitto da squilibri secolari e ' arretratezze enormi e l'egemonia ideologica e politica su tutte le forze aspiranti ad un rinnovamento· totale o parziale della società italiana. In terzo luogo, una limitazione permanente della lotta politica e dei 20 Bibliotecaginobianco

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