Giuseppe Galasso vengono ad ogni elezione le frange dell'opinione p~bblica che, senza neppure pensare al socialismo o al co-munismo, vogliono che qualcosa cambi e che perciò provengo-no dai ceti medi e da quelli popolari indifferentemente. Non .si creda che quelli finora riferiti o pronunciati siano git1dizi troppo severi per il PCI o derivanti da quello che i comunisti, non senza una qualche ragione, definiscono « anticomunismo viscerale ». Noi siamo, al contrario, convinti che ogni soluzione stabile dei problemi della democrazia italiana presuppone una soluzione dei problemi posti dalla massiccia presenza comunista 11el nostro paese. Non solo non ignoriamo o disconosciamo, ma valutiamo al giusto peso il contributo che il PCI ha dato finora alla vita italiana: nell'opposizione al fascismo, nella R-esistenza, -nel risveglio e nell'organizzazione di gran parte dell'opinione popolare ·del Mezzogiorno, nell'esperienza di una milizia politica,. moderna e impegnata, diffusa in gran parte del paese, e così via. Sappiamo bene che, con tutto il suo conformismo sociale ed elettorale, il suo .dottrinarismo, la sua form.azione togliattiana e la suamania dell'organizzazione come fatto politico essenziale, i quadri del PCI a tutti i livelli so·no pur sempre una delle parti migliori e, per alcuni versi, la p·arte migliore del personale politico italiano, come quella che più largamente d'ogni altra ha maturato i suoi orientamenti sulla base di una profo·nda, autentica esigenza, di avanzamento morale, politico, sociale e 'intellettuale. Sappiamo, inoltre, altrettanto bene che, pur non essendo più il partito degli anni a cavaliere del 1950, il partito di una vera (e sia pure male apposta) crociata di rinnovamento, il PCI raccoglie, tuttavia, ancor oggi intorno alle sue bandiere grandi e diffuse aspirazio-ni popolari alla libertà e alla giustizia. Vediamo, infine, con tutta chiarezza· che, se le forze democratiche italiane sono valse a · imporre un freno decisivo alle velleità comuniste di conquistare il potere e a ridurre il PCI in un isolamento sempre più grave e rigido, è pur vero che, per far ciò, esse hanno dovuto, nel recente passato, adattarsi a subire i limiti non lievi delle co,alizioni centriste sul piano dello sviluppo d~mocratico e del rinnovamento economico e sociale e debbono oggi subire gravi limitazioni anche nella realizzazione del centro-sinistra, che pure resta come una svolta essenziale della vita politica del nostro paese. fy1a, convinti come siamo della fortissima ipoteca· antidemocratica che la scaturigine dottrinària leninista, il tipo di organizzazione interna e l'assunziòne dei regimi comunisti euro·pei . I e non euro-pei come modelli di « dem.ocrazia sostanziale » pongono ad 16 Bibliotecaginobianco •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==