I La stabilità delle dittature rivendicazioni di ulteriori miglioramenti, mentre ogni miglioramento delle condizio·ni materiali fa inevitabilmente sorgere il problema della fatale limitazione di quel bene immateriale che è la libertà. Il regime sovietico conosce fin troppo b-ene che un governo onnipotente dev'essere · onnipresente e continuo; dev'essere in condizione di dare o-gni giorno una parola d'ordine e assicurare così il suo potere mediante un incessante flusso di decisioni individuali. Questo è stato l'oggetto del riaccentramento. L'intenzione è tutta qui. Ma le probabilità di successo sono lontane dall'·essere piene. L'era nucleare pone un limite alle avventure militari, benché, secondo quanto dimostra l'esemplare episodio cubano, esso non precluda, e anzi favorisca, il ricorrere di momenti di estrema tensione. Il conflitto con la Cina, se si aggraverà, come con alquanta sicurezza si può prevedere, può invero fornire per i prossimi anni altre possibilità; e purghe di reali o fittizie fazioni « pro-cinesi » in Russia possono utilmente collegare nemici interni ed esterni. Tuttavia la questione è se il processo di allentamento che è cominciato nel 1956 abbia o non abbia raggiunto il point of no return. A leggere alcuni dei recenti lavori letterari sovietici - romanzi, drammi, poesie, ma anche impressioni di viaggio e critiche letterarie - si può vedere da una parte, come in alcuni di questi lavori venga fatto uno sforzo per ridurre il danno, sottolineando i contributi positivi del periodo staliniano e cercando di ristabilire il clima per un'indiscussa accettazione del regime .. Ma, dall'altra parte, si possono notare forti tendenze in senso opposto. Fino a poco fa, queste tendenze erano chiaramente in ascesa e alcuni andavano assai oltre la critica della politica di Stalin e toccavano aspetti fondamentali della situazione 69 • 11 governo ha tentato di dare un colpo di timone. Nell'ottobre del 1961, al XXII Congresso del PCU.S, attacl1i piuttosto velenosi furono lanciati contro le nuove tendenze della letteratura e del cinema; ma gli effetti furono « Reply to my Critics », in Pitirim A. Sorokin in Review, Durham, N. C., 1963, pp. 465-66. 69 Un paragone sfavorevole dei minori aspetti della vita quotidiana nella Russia sovietica con i loro equivalenti in Occidente p,uò sembrare argomento inconsistente. In realtà, d'altra parte, il potenziale effetto a valanga di un tale paragone è assai considerevole. In particolare, è attraentemente breve il passaggio ad un confronto 11egativo tra fattorie collettive e aziende agricole individuali. Ciò è dimostrato dall'articolo sorprendentemente franco sul Kolkhoz sovietico pubblicato da F. Abramov nel gennaio 1963 sul giornale russo Neva col titolo Vokrung da odolo e apparso in traduzione inglese col titolo One Day in the « New Life », New York 1963. È- degno di nota a questo riguardo il fatto che in un racconto, per altri versi di orientamento conservatore, si introduce un generale dell'esercito a dire: « Noi stiamo eliminando il culto della personalità, facendola finita con le glorificazioni, chiudendo i campi di concentramento... Ma che cosa facciamo per il villaggio in rovina?» Cfr. A. Chakovskii, « Svet dalekoy zvedy » (Lo splendore di una stella lontana), Oktyabr', 1962, 12, p. 22. 127 Bi ·liotecaginobiarico
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