Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Alexander Gerschenkron, trario) non impedisce automaticamente l'avvento· della dittatura. Ma in una società siffatta l'attiva partecipazione della popolazione al processo di elaborazione delle linee politiche è il solo sistema di governo che ha in se stesso la propria giustificazione 67 • È estremamente dµbbio che anni di educazione totalitaria della gioventù possano cambiare la validità di questa affermazione. Né la debolezza di una tradizione democratica è un argomento contro di essa. La mancanza di tradizìonj democratiche può rendere assai difficile ad un paese, per quanto industrializzato, di assicurare un corretto funzionamento delle istituzioni democratiche; ma, d'altra parte, essa non elimina la fondamentale ripulsa di un reggimento eteronomo e la profonda aspirazione alla libertà propria dell'uomo moderno. Elezioni posticce sono tanto inefficaci a soddisfare queste aspirazioni quanto lo sarebbe la resurrezione di costruzioni artificiali come !',immaginaria civitas institutiva di Hobbes. È in questo senso che si può parlare di dittatura « moderna », anche se le condizioni di stabilità della dittatura furono così chiaramente percepite dagli antichi Greci e anche se Machiavelli proprio nelle prime pagine de Il Principe tratta della distinzione tra _principati navi e principati ereditarii. Per il resto è aperta ogni possibilità. Il colpo ~he la stabilità della dittatura ricevette per la sparizione di Stalin fu assai rude. Vediamo chiaramente che il regime va tentando di recuperare il terreno perduto 68 • Si è capito in pieno che ogni miglioramento nella dotazione dei beni di consumo, invece di suscitare la gratitudine, della popolazione, serve soltanto a sottolineare l'insufficienza del livello di vita e provoca urgenti 67 Ciò non preclude la possibilità per le dittature, nei paesi meno sviluppati, di funzionare senza alcun ricorso a politiche dinamiche cli giustificazione finché riesce ad esse di allearsi con un forte potere tradizionale. È illuminante, perciò, vedere come in Spagna, appena la Chiesa ha preso a ritirare il suo appoggio al regime di Franco, i segni dell'indebolimento, se non della disintegrazione, di questo si sono subito manifestati. D'altra parte, in quelle dittature moderne il cui potere è derivato piuttosto che originario la ricerca delle condizioni di stabilità può apparire in una forma assai attenuta, come è stato evidentemente il caso di alcuni dei satelliti sovietici in Europa Orientale. Infine, un pericolo attuale e persistente di aggressione esterna da parte di un'altra dittatura può di per se stessa fornire una giustificazione del regime dittatoriale talmente forte da permettere ad esso larghe e aperte misure di decentramentt e anche un certo allentamento per altri rispetti. Questo, senza dubbio, è stato vero per la Jugoslavia dopo la rottura di Tito con Stalin . .68 Se si riflette su questi argomenti, non si può negare che le generalizzazioni di Pitirim Sorokin sulle formule di Herbert Spencer e Le Play sono per lo meno una mezza verità. È invero plausibile che, come risultato di gravi emergenze e cataclismi, alcune società _. non tutte - possono esperimentare una trasformazione totalitaria. Ma quando Sorokin va a completare la « formula», dicendo che « inversamente, ogni volta che le maggiori emer.genze di una società vengono meno, i (suoi) sistemi economici, politici, ideologici e culturali subiscono una riconversione de-totalitaria», egli omette evidentemente l'idoneità e il bisogno dei sistemi dittatoriali a perpetuare o ricreare lo stato di emergenza. Cfr. PITIRIM A. S0R0KIN, 126 Bibliotecaginobianco \ \ I

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