Alexander Gerséhenkron IV Nessuna interpretazione storica è davvero cogente. Interpretazioni alternative sono sempre possibili. Si può essere tentati di spiegare le azioni di questo o quel dittatore mediante il riferimento ad una situazione economica contingente; ma ben pochi sosterrebbero che il Sistema continentale di Napoleone era lo scopo anziché lo strumento della sua politica di potenza. Si può pensare che il bisogno di accrescere il potenziale economico del paese negli anni trenta fosse il movente principale della politica staliniana, ma questa spiegazione risulterebbe assai meno convincente se fosse applicata alla situazione di dopo la seconda guerra mondiale. Si può anche pe11sare che Hitler fosse spinto dalla sua opinione che la Germania non poteva prosperare finché il suo spazio vitale non si fosse di molto allargato; ma spiegare la politica di Hitler nei termini di una pressione demografica di tipo malthusiano significa chiudere gli occhi sulla sua esplicita volontà di crear.e tali pressioni per gli scopi .della sua politica. Egli diceva: « è una nostra fortuna avere un sitrplus di bambini, poiché ciò dà luogo alla miseria e la mi~eria spinge all'azio-ne » 62 • Non erano energia e tensione, o anche una sincera convinzione della loro esistenza, a forzare la mano ad Hitler. Energia e tensione erano necessarie a giustificare la politica espansionistica. Come sempre accade nelle dittature, la politica prevale sull'economia. C'è chi preferisce vedere la dinamica del- potere dittatoriale come generata principalmente dalle caratteristicl1e personali del dittatore. Non si può dimostrare in 1nodo conclusivo l'infondatezza di questa tesi. Chi vorrà contestare l'opinione di Goetl1e che Napoleone era « demoniaco al più alto grado » 63 o esitare ad applicarla ad _un Hitler o ad uno Stalin? Un'ambizione illimitata e spesso accompagnata dalla fede nella propria bt1ona stella, o il senso egualmente 1nistico di una missione, l'istinto del giocatore d'azzardo, forse un'aspirazione autodistruttiva possono essere sufficienti a spiegare l'azione dittatoriale. Thomas Hardy fa confessare al suo dittatore: « una forza dentro di me, frustrando i miei intenti, mi trascina in avanti, che io voglia o no ». Sarebbe, tuttavia, difficile negare che, quale che sia l'intensità delle ambizioni, esse si risolvono in differenti azioni, in differenti circostanze e in differenti contesti sociali. Dovrebbe essere tenuto in conto che il demone di un Bismarck non lo spingeva all'azione ininterrotta, mentre un Kruscev, apparentemente non demoniaco, per un fatale 62 Ibidem, p. 323. 63 GOETHE, Gespraeché mit Eckermann, 2 marzo 1931. 124 Bibliotecaginobianco I \ ' l
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