Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Alexander Gersc·henkron le due osservazioni, avrebbe potuto cominciare a cogliere alcune delle pressioni a cui una dittatura apparentemente onnipotente è esposta e la tendenza sempre ricorrente a sfuggire da un pericolo correndone un altro. Naturalmente, non è necessario che le pressioni siano aperte e concrete. L'apatia di parte della popolazione e la sua crescente indifferenza verso il sistema possono non costituire una minaccia evidente e immediata per la sicurezza del regime. Pure, esse creano un clima soffocante per la dittatura e fi11iscono per spronarla all'azione. Ciò può di per se stesso fornire una spiegazione sufficiente per l'avventura di Mussolini in Abissinia, che Taylor attribuisce ad un « assurdo desiderio di fondare un impero in Africa » 55 , mentre nel suo libro egli descrive « lo sfondo e il significato » della guerra d'Abissinia come « qualcosa di ancora misterioso» 56 • Benedetto Croce ammo11ì una volta gli storici contro il facile « ricorso al mistero » 57 ; e l'ostentazione dell'assurdità può essere un'eccellente logica dittatoriale, come presumibilmente è il caso del recente attacco cinese all'India 58 • Assai più penetrante è l'interpretazione dell'azione dittatoriale lasciata da un uomo che era salito assai· in alto nella Germania di Hitler e che dopo la guerra ebbe a soffrire la meritata punizione per i molteplici crimini commessi al servizio del dittatore. Hans Frar1k, ex Governatore generale della Polo·nia, utilizzò il periodo della sua prigionia per un gravoso ripensamento del fosco dramma storico, il cui ultimo atto lo aveva portato alla forca di Norimberga. Alcune delle sue conclusio11i riguardano· direttamente il nostro problema. « Co·n l'avvento di Hitler al potere il 30 gennaio del 1933, la lotta del partito nazionalsocialista contro gli altri partiti politici era praticamente conclusa. Ma a questo punto cominciava una crisi interna assai più difficile, quella dell'·esistenza del partito nello stato che esso era arrivato a dominare. È curioso che il semplice termine 'partito' divenne privo di significato dopo l'avvento 55 A. J. P. TAYLOR, recensione in The Observer, 30 dicembre 1962. 56 O- -· 87 p. ctt ., p·. . 57 B. CROCE, Nuovi saggi di estetica, Bari 1926, p. 36. 58 Si può aggiungere che subito dopo il 1930 importanti frazioni dell'opinione pubblica italiana erano ormai completamente deluse del fascismo. Il timore di un sollevamento socialista, destato dall'occupazione delle fabbriche era caduto, mentre l'originaria politica liberistica del regime era rientrata in ombra. Ciò che rimaneva erano gli effetti della depressione, contro il cui sfondo l'oratoria di Mussolini appariva sempre più buffa. L'espansione in Africa e la fondazione di un impero furono progettati per conseguire una più string~nte giustificazione della dittatura. Da questo punto di vista la politica fascista ebbe un in.dubbio successo, benché per breve tempo. Nessuna meraviglia che i piani per una campagna in Abissinia cominciassero ad essere preparati dal dittatore italiano già dal 1932. Cfr. C. HIBBERT, Mussolini, Milano 1962, p. 95. · 122 Bibliotecaginobianco I I I l

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