.J La stabilità delle dittature - ,la sua brama di potere - venga accettata co1ne la motivazio11e prin1aria delle decisioni dittatoriali, come « cunctis adf ectibits flagrantior » secondo l'·espressione tacitiana che noi possiamo tradt1rre: « più importante di ogni altro sentin1ento o motivazione » 49 • Ma non è possibile prescindere dalla vera essenza di u.n regime dittatoriale senza distorcerne la storia; e non sorprende, perciò, affatto che Taylor ci dipinga u11 Hitler che possiede un'immensa riserva di pazienza, è maestro nell'arte di aspettare, non prende n1ai l'iniziativa e preferisce rimanere passivo so fino a quando il frutto desiderato non cade nelle sue mani 51 • In realtà, dopo l'ascesa di Hitler al potere ogni anno fu contrassegnato da una crisi. Il 1934 portò il som1novimento interno del 30 giugno e i pri~mi tentativi di sovvertire il regime austriaco. L'anno seguente vide l'introduzione del servizio militare obbligatorio. Nel 1936 Hitler marciò in Renania. Nel 1937 provò in Spagna e sviluppò i piani per l'attacco all'Austria e alla Cecoslovacchia, che noi conosciamo attraverso il cosiddetto me1norandum Hossbach 52 • Nel 1938 sopraggiunse l'invasione d·ell'Austria - cosa che, secondo Taylor, Hitler fece senza averne l'intenzione 53 - e l'accordo di Monaco. Infine, il 1939 vide la fine della Cecoslovacchia, l'attacco alla Polonia e lo scoppio della guerra. Furono anni di crisi permanente. Niente può essere più ingannevole dell'adattare ad Hitler i panni di un Bismarck, l'uomo che veramente sapeva aspettare il suo momento e poteva ben permettersi di far così, essendo il ministro di un legittimo sovrano. Hitler non poteva, invece, aspettare e, appena fu ristabilita la piena occupazione e i ricordi della crisi cominciarono a svanire, la spinta all'azione, a provocare una crisi dopo l'altra, era destinata a diventare sempre più imp.eriosa. Taylor stesso rappresenta come fatale l'invasione della Polonia che Hitler aveva stabilito e dalla quale non poteva tirarsi indietro, a meno che non fosse riuscito ad offrire ai generali, che << osservavano scetticamente », « qualcosa di solido»; gli stessi generali che, ancora secondo Taylor, meno di un anno prima insistevano cl1e la Germania non era pronta per una guerra generale e parlav~no di rovesciare Hitler se questi avesse portato il paese sull'orlo del precipizio 54 • Se Taylor avesse collegato 49 TACITO, Annali, I. XV, c. 53. 50 Cfr. op. cit., pp. 71, 72, 84, 108, 137, 142. s1 L'origine della « teoria dell'attesa» sta probabilmente nelle vanterie di Hitler coi suoi intimi, ricordate in E. VON WEIZSAECKER, Erinnerungen, Muenchen-LeipzigFreiburg i. B. 1950, pp. 224 e 239. 52 Cfr. M. DoMARUS, op. cti., v. I, pp. 748-56. 53 Op. cit., p. 150. 54 Op. cit., pp. 171 e 275. Weizsaecker pretende che preparativi per l'arresto di Hitler furono fatti due volte durante la crisi di Monaco (13 e 27 settembre 1938) e ancora nell'ottobre 1939. Cfr. op. cit., pp. 193 e 270. 121 B"bliotecaginobiarico
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