Giuseppe Galasso potere? La « memoria » togliattiana rivela qui, in modo indiscutibile, quanto fondata sia sempre stata l'accusa di « cloppiezza » dai democratici italian_i rivolta al PCI di Togliatti. Ma essa rivela anche l'incorreggibile schematicità dell'analisi comunista dei problemi del mondo contemporaneo, dove non si vedono che monopoli, da un lato, e ma~se popolari da conquistare al comunismo, dall'altra, ignorando tutto quello che la sociologia, l'economia, gli studi politici e storici ci vanno dicendo sulla natura estremame11te complessa della società contemporanea e sulla crescente inadeguatezza e vacuità dei termini « capitalistico, borghese, proletario » e simili per riassumerla e ridurla ad un unico deno- . minatore prefigurandone lo svolgimento e il destino s,econdo l'arcaica concezione marxistica. Il fatto che la « memoria » togliattiana vada passando o sia addirittura già passata nel dimenticatoio solo in minima parte appare, però, dovuto ad un'analisi critica di essa da parte dei comunisti italiani o non italiani. In re~ltà, la « memoria » è stata messa in ombra, sul piano internazionale, dall'i1nprovvisa destituzione di Kruscev e da tutto ciò che questa destituzione ha significato, svanite le prime impressioni, in ordine ai pro·blemi affrontati da Togli~tti; e, sul piano interno, dalla rapida incubazione di un minimo di dialettica politica entro il partito a distanza di poche settimane dalla scomparsa di Togliatti. Su questo secondo punto vogliamo qui intrattenerci. Nessun discorso sul partito comunista è oggi sostenibile se non viene fondato su un minimo, se non altro, di ipotesi circa la composizione sociologica del PCI e sul significato p,olitico di essa. A nostro avviso, nessuno ha· affacciato, a questo riguardo, in data recente, un quadro più verosimile e approfondito di quello schizzato da Marco Cesarini sul « Mo•ndo » del 17 novembre scorso. Riteniamo importante, perciò, riportarne i passi essenziali. Si era, al momento di quell'articolo, alla vigilia delle elezioni amministrative. Cesarini osservava: « Le sedi e le sezioni del PCI (secondo quanto venne dichiarato in occasione dei funerali di Togliatti sono 24.000 in tutta Italia: pressappoco quante le parrocchie) sono in questi giorni piene di gente e di movimento. I corridoi appaiono ingombri di pacchi di manifesti e di giornali. In ogni stanza c'è una riunione: sono gli attivisti che vengono a ritirare . il materiale propagandistico e a discutere le parole d'ordine per l'indomani. La sera sul tardi arrivano le squadre degli attacchini, con i pennelli e i bidoni della colla. Il partito ha molto da fare. Mentre ancora si prolunga la raccolta di fondi per il "mese della stampa comunista", sono già cominciate le operazioni di tesseramento per il 1965. Ma c'è soprattutto la campagna elettorale. In certe zone meglio organizzate, come per esempio in Ligùria, il PCI ha cominciato a prepararsi per la giornata del 22 novembre già a metà d'agosto. I parlamentari della circoscrizione hanno passato le ferie estive battendo' la regione paesello 10 Bibliotecaginobianco •
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