Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

, La stabilità delle dittature , Controversa è la questione concernente l'entità delle perdite,· .in termini di rendimento economico, provocate dal riaccentramento. A lungo andare, si debbono tenere in mente le enormi p-otenzialità tecnologiche per la pianificazione accentrata insite nei calcolatori elettronici . su larga scala. Il punto in1portante è, tuttavia, un altro, perché più importante dell'efficienza economica è, per usare l'espressio-ne di Thomas Hardy, l'economia della vitalità o, come direi io, della capacità di sopravvivenza della dittatura. A mio avviso la delega del potere significa, nelle dittature, una diminuzione di esso. Decentrare il potere di decisione deve necessariamente portare ad un'erosione di tale potere. E il potere è la risorsa di cui una dittatura si deve avvalere più di ogni altra risorsa. L'incessante cura di .Stalin nell'inventare dei nemici e nell'annien- _tarli cosp·arse di sangue le pagine del libro del suo regno. Si può apertamente sostenere che molti aspetti dei suoi crimini non si posso-no comprendere senza l'aiuto dello psichiatra. E tuttavia, l'avidità che ha la dittatura, più che il dittatore, di sempre nuovi nemici ·_non può essere placata fino a che il sisten1a continua ad esistere. Nell'autunno del 1945 Stalin iniziò la politica della guerra fredda, ma la guerra fredda è sopravvissuta al suo autore. Per presentarsi come il difensore del paese contro le minacce straniere, il regime sovietico ha infaticabilmente evocato una crisi dopo l'altra. Questo pericoloso itinerario è. andato da Berlino alla Corea, dalla Corea al Medio Oriente, dal Medio Oriente all'Estremo Oriente, quindi di nuovo a Berlino, da Berlino a Cuba e da Cuba, nell'ipotesi che la crisi cubana si acquieti, tornerà probabilmente a Berlino. La lotta contro l'Occidente non è, tuttavia, bastata. Gli Stati Uniti, per quanto involontariamente, hanno soddisfatto le necessità della dittatura sovietica, prendendo il proprio posto nella guerra fredda; ma non potevano certo fare un lavoro del tutto soddisfacente. L'America è lontana e nella mente del po-polo, tra una crisi e l'altra, l'immagine del « nemico imperialista » ha finito col diventar~ confusa, a dispetto di tutti gli sforzi di un giornalismo ingiurioso, di studiosi supini e di una quantità di servili scrittori di racconti, drammi e poesie. Non si poteva perciò fare a meno di cercare nen:iici anche all'interno. Grazie ai nuovi metodi usati da Kruscev, non sono stati compiuti atti irreparabili, siccl1é tra_ i presunti o reali oppositori del regime gli stessi uomini sono stati epurati due volte, lasciando la_ porta aperta ad ulteriori reiteraziopi della procedura. L'antisemitismo è mantenuto vivo appena sotto la superficie della vita pubblica,· quando non si permette ad esso di manifestarsi apertamente con gli sporadici annunci di pene capitali inflitte, « per crimini contro lo st~.to », a 107 Bi liotecaginobiahco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==