Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

Alexander Gerschenkron i risultati della politica economica russa du;ra11te .il quarto di secolo ' che va dal primo piano quinquennale alla morte di Stalin (1928-1953), potrei esprim-ermi così: come hanno mostrato le ricerche degli studiosi americani, in questo perio.do la produzione industriale è cresciuta probabilmente di sei volte, mentre il livello dei salari reali è decresèiuto probabilmente di qualcosa come un venti per cento. I salari reali, ovviamente, non sono un'esatta misura dei livelli di consumo a causa dell'accresciuto numero di unità occupate per famiglia (ciò che si dice << indice di p-artecipazione ») e dell'incremento dei servizi sociali 4 • Tutto considerato, si trova però che il consumo pro capite del 1953 può essere al disopra di quello del 1928 di un 25% e da questa percentuale dev'essere dedotta una parte, in nessun modo trascurabile, per le perdite provocate nell'agiatezza e nel comfort domestico dall'aumentato indice di partecipazione. Qualsiasi misura si adotti, la sfasatura tra l'incremento della produzione e quello dei consumi è semplice1nente stupefacente. L'economia sovietica di qu-esto periodo può essere giustamente descritta come un'economia di investimento in cui il consumo non era lo scopo ultimo della produzione, ma, al contrario, il costo inevitabile, purtroppo q.a affrontare, in un processo di sviluppo continuo~ Non sorprend-e, perciò, che il postulato di un indice di sviluppo dei beni strumentali più alto di quello dei beni · di consumo fosse solennemente enunciato nella Russia sovietica come una « legge dello sviluppo di un'economia socialista», come una condizio-ne dello sviluppo. Naturalmente, in quanto proposizione , economica, la legge, ad una attenta riflessione, si riduce a niente, perché lo sviluppo può aver luogo quale che sia il rapporto tra gli indici di sviluppo dei beni strumentali e dei beni di consumo. È vero, d'altra parte, che, perseguendo la politica di un indice crescente degli investimenti, il regime sovietico è riuscito a controbilanciare molti fattori di ritardo operanti nell'economia sovietica e a mantenere, per lunghi anni dopo l'ultima guerra, un indice di sviluppo industriale a livelli appena appena inferiori a quelli ,raggiunti negli anni trenta.· Inoltre, dato il sistema savie-_ tico, non vi è una ragione economica p-erché il regime non possa continuare questa politica per tutto il futuro prevedibile, producendo beni strumentali per produrre ancora più beni strumentali e lasciando che la quota dei consumi segni rispetto al reddito nazionale incrementi percentuali trascurabili. Più importante è, tuttavia, un altro ~spetto della questione: ciò che è assurdo sul piano economico, risulta, invece, sul---piano politico un'ec4 Cfr. A. BERGSON, The Real National Income of Soviet Russia since 1928, Cambridge, Mass., 1961, pp. 250-252. · 104 Bibliotecaginobianco I I I

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