Alexander Gerschenkron di queste giustificazioni o strumenti, onnico,mprensivi perché formali 2 , e deve pertanto fondare le sue rivendicazioni su una azione a ciò idonea, da cui la sua stabilità finisce col dipendere. Una dittatura moderna è perciò permanentemente all'opera p,er tentare di a_ssicurarsi quelle che possono essere chiamate le condizio,ni di stabilità del suo potere. Permettetemi di elencare brevemente le più importanti, a mio avviso, tra queste condizioni di stabilità: 1. mantenimento di una condizione permanente di attività e di tensione (a) mediante l'esistenza e/o la creazione di nemici interni ed esterni (b) mediante l'imposizione alla popolazione di compiti giganteschi che esercitano una forte pressione sui suoi livelli di benessere o, almeno, ne ritardano di molto il miglioramento; 2. esercizio incessante del p·otere dittatoriale; 3. creazione di una immagine del dittatore come incarnazione di una saggezza suprema e di una indomabile volontà di potere; 4. riferimento ad un sistema di valori imn1utato ed immutabile col quale vengono giustificate le azioni della dittatura e che può comprendere l'adesione ad uno scopo ultimo il cui conseguimento porrà fine alla necessità della dittatura, ma che è fermamente mantenuto in un futuro adeguatamente lontano, benché nella prospettiva della generazione vivente; 5. bando di ogni valore e fede dissidente mediante minacce ed atti di repressione, sostenuti e realizzati mediante un'adeguata organizza- . z1one. Prima di approfondire i temi di qu-esta lista, debbo fare un paio di osservazioni precauzionali. La prima è che il concetto di condizioni di stabilità può sembrar preso dalla fisica teorica attraverso la teoria economica. Ma il prestito, se c'è, è assai più terminologico che sostanziale e il concetto ha poco· a che fare qui con il senso dato ad esso 11elle altre due discipline. Nelle cose politiche o sociali l'equilibrio è largamente, se non ·del tutto una nozione metaforica. Il suo significato preciso mi sfugge; quello che io intendo e che ragionevolmente posso intendere, per condizioni di stabilità è ·che la loro assenza determina, o è suscettibile di determinare, una situazio-ne che minaccia la ditta2 Non ho, come è ovvio, alcuna intenzione di suggerire che le monarchie non erano rovesciate finché la giustificazione specifica non perdeva il suo potere sulle menti degli uomini; né che una democrazia in un momento di crisi e di demoralizzazione non possa procedere tanto oltre da votare essa stessa la propria fine. Una volta che le giustificazioni formali non sono più accettate, entrambe le forme di governo debbono cercare di fronteggiare il pericolo incombente con mezzi ap•propriati. Ma ciò che si dice nel testo si riferisce a ciò che p9ò essere chiamata la « normalità» monarchica o democratica; ed è la normalità della dittatura moderna ad essere discussa qui. 102 Bibliotecaginobianco
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