Rosellina Balbi - Girolamo Cotroneo paese. Non soltanto 1, quindi, la lotta contro la partitocrazia in Italia è assurda, ma, anzi, occorre riconoscere la funzione pubblica dei partiti, e considerarli come vere e proprie istituzio,ni, come gli strumenti principali, e fin qui insostituibili, della nostra vita democratica. Vi sarebbe po1 i da avanzare qualche rilievo in merito a talune affermazioni di Paillet: ad esempio 1, quelle relative all'eccellenza della formula presidenziale e del bipartitismo 1• È vero che l'Inghilterra è riuscita a sfuggire alle debolezze del contrasto esecutivo..-legislativo; ma (e ricordiamo ancora una volta quanto ebbe a scrivere De Caprariis) ciò si deve, ben più che al suo regime bipartitico 1, al fatto che la forte disciplina di partito, tra i laburisti come tra i conservato 1ri, impedisce gli « agguati» all'esecutivo; ed anche al fatto che gli inglesi non temono di usare la dissoluzione della Camera come arma politica. Ancora, l'esempio americano, al quale Paillet ricorre, può essere valido 1 soltanto nei" con.fronti del futuro Stato euro 1 peo·: giacché gli Stati Uniti sono, appunto, una Repubblica federale, e l'elezione diretta del presidente fu decisa alla scop·o di rafforzare il potere centrale nei confro·nti d•ei singoli Stati; mentre, al livello nazio 1 nale di un'Italia (ed anche di una Francia), questa esigenza non si po1 ne (almeno fin tanto che no•n verranno costitu.ite le Regioni). In co-nclusio,ne, sembra a noi che le tesi sostenute da ·Paillet - magari senza che lo scritto,re se ne renda conto - risentano della necessità, nella quale o,ggi ·si trova la sinistra .francese, di scegliere il terreno più favorevole su cui dare battaglia al gollismo,; e che le esigenze di ordine tattico influenzino, talvolta, l'obiettività dell'analisi. Va comunque sottolineata l'importanza dei tentativi, che si vanno• compiendo, per_ aprire nuove prospettive al co•nsolidamento della democrazia: la quale, secondo la nota battuta attribuita a. Churchill, e da Paillet riportata, « è il peggiore dei regimi: solo che gli altri . . sono ancora pegg10,r1». ROSELLINA BALBI I conti con Hegel Esiste una tendenza, variamente diffusa nella storiografia filo·sofica italiana conte1nporanea, che sembra si sia assunta lo scopo di ridimensionare l'opera del Croce, di sminuirne la portata, quasi fosse stata un ·contributo non essenziale alla cultura italiana del Novecento, limitandosi, nel. migliore dei casi, ad affermare, in tem1ini intrisi di inopportuno moralismo, che essa ha sì avuto i suoi « meriti » storici, ma che O·ggi, mutata la temperie politica e culturale, no•n ha più nulla da dire alla coscienza moderna· che . ' avrebbe o,rmai da tempo superate le posizioni crociane: a questo, che Alfredo Parente ha recenterr1ente definito « il mito del superamento,», va ancora aggiunto un altro tentativo di confinare l'opera del Croce ai margini della cultura italiana con l'applicargli, ogni qualvolta che, per espresso o 96 \ Bibliotecaginobianco
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