Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

... .... Recensioni e la pace) so1no quasi universalmente accettate, se no·n addirittura applicate, come le basi autentiche di uno1 Stato moderno. La sinistra è una « città in ro1 vina »; ma il mondo. ha ancora biso·gno della sinistra. Occorre, però, che essa superi la sua principale debolezza, che consiste nel « conservato,rismo pseudo-rivoluzionario», e, di co 1nseguenza, nell'inerzia e nella rinuncia. Oggi, più che mai, •bisogna chiedere agli uomini della sinistra un impegno 1 serio e preciso: essi debbono d·elineare il volto di quella che sarà la democrazia_ « nuova»; e il( libro di Paillet vuole essere, appunto, un contributo a questo sfo1 rzo. L'Auto 1 re ç_omincia col tentare un « pro.nostico d'insieme», formulando rilievi di ordine generale su quello che è « il divenire più probabile dell'urna- . nità »~ Alcune considerazioni sono abbastanza sco,ntate: come, ad esempio-, quelle relative al regime sovietico, dal quale si dice che no.n è affatto, una società senza classi, ma è, viceversa, una società fo.ndata su due classi principali: i tecnocrati da una parte, gli operai e i contadini dall'altra. Nell'URSS esiste dunque una tecnocrazia, la quale, attraverso la nazio.nalizzazio 1 ne dei mezzi di pro1duzio1ne, ,eleva l'estorsione del plus-valore al livello, nazio 1 nale. La burocrazia, osserva Paillet, p·ossiede tutti gli attributi della pro,prietà, tranne il diritto stesso alla proprietà (d'altra parte, lo stesso mondo co1 munista è oggi costretto 1 ad ammettere la verità di questa diagno 1si, che pure contrasta con le previsioni marxiste circa il dissolvirnento 1 dello Stato 1 in una soci.età socialista). Né rappresenta una novità l'affer1nazione che anche l'eco"" nomia o,ecid,entale è caratterizzata dalla importanza sempre crescente delle funzioni .e della sfera d'intervento dello Stato. « Il divenire più probabile » del mondo. consiste, dunque, nell'avvento di una società tecnocratica: che pe~ò - ed è questo il p-unto oentrale del pensiero di Paillet - no•n deve necessariam-ente fondarsi sul totalitarismo politico, sul dogmatismo filosofico e sulle manifestazioni retrograde in campo culturale. Se è vero 1 eh.e l'uomo non può che accettare le grandi necessità storiche, è anche vero che, nell'ambito di una evoluzione inevitabile, egli può effettuare delle scelte: la libertà non è un prodotto. automatico, ma è sempre il risultato di una scelta e di una lotta. In co,ncreto, quali sono i punti su cui occorre premere, quali i grandi temi che la sinistra dovrà agitare? Paillet volge anzitutto la propria attenzione ai problemi economici. Qui le principali soluzioni da propo 1rre sono due: le nazio·nalizzazioni e la pianificazione democratica. Se si è co·nvinti, osserva l'Autore, che certe tare del capitalismo non p·ossono essere eliminate altro che procedendo verso strutture di tipo tecnocratico, ma che d'altra parte questo processo deve essere controllato per evitare i malanni in cui sono incorsi i sovietici, si possiede una guida g,enerale per abbordare il problema delle riforme di struttura. E gli uomini della sinistra democratica hanno il compito di dimostrare non soltanto che la libertà non viene ad essere fatalmente compromessa da queste riforme, -ma che, anzi, oggi si serve meglio la libertà proprio quando ci si b·atte per esse: « l'esperienza prova che, se i po1poli debbono fare una scelta, nei momenti decisiyi, essi si pronun93 Bibliotecaginobianco

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