Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

.. Editoriale zioni; il PCI }la fatto lo stesso in Emilia, Toscana e Umbria, regioni in cui la DC appare indebolita, mentre a sua volta il PCI è apparso iri regresso in Sicilia e altrove. Se111brerebbe, cioè, che le regioni « bianche » tend'ano a farsi ancora più bianche e quelle « rosse » ancora più rosse. Qui è probabilmente la logica del potere (e il potere locale è, i11 un certo senso, più condizionante di qualsiasi altro tipo di potere)_ ad aver fatto pesare la sila i11fiuenza sull'elettorato; e proprio qu~ sarebbe necessario aspettare eventuali co1 nferme o disdette dei risultati del 22-23 novembre dalle politiche. Ma come interpretare la sfasatura tra provinciali e comunali? Come negare che essa stia ad attestare che i mo~esti saldi complessivi sono la risultante di spostamenti dell'elettorato tutt'altro che trascurabili sia dal punto di vista della loro articolazione territoriale che dal punto di vista della loro articolazione sociale e ·del loro significato sociologico e politico? E veniamo al clima politico in cui si sono svolte la campagna elettorale e le elezioni. Irrefutabile ci sembra quel che lia scritto « Il Mondo »: « È stata una campagna elettorale faticosa e sgradevole, accanita e insieme meschina, priva di slancio e di vigore quanto ricca di accorgimenti e di bugie. Le elezioni sono state preparate e si sono svolte in un'atmosfera politica generale di stanchezza e di rilassamento, 1na insieme di asprezza polemica, che ha strumentalizzato e immiserito ogni parola ». E ancor più importanti, per una valutazione politica dei risultati, ci sembrano le ulteriori considerazioni dello stesso settimanale sulle responsabilità comuriiste, liberali e d·orotee in ordine alla instaurazione di un clima siffatto, mentre « i partiti di democrazia laica e socialista, dal canto loro, sono stati troppe volte costretti a scendere su un terreno che non era il loro, e a difendersi, e quasi a dimenticare, da ultimo, di prospettare all'elettorato le vere ragioni della loro battaglia: quei loro co·ncreti e irrinunciabili impegni, cioè, che sostanziano, insieme, le richieste della stragrande maggioranza e la politica del centro-sinistra ». Nulla è più lontano da noi di una concezione difensiva e ristretta del centr9-sinistra. Insipienti (e magari inco·nsapevoli) conservatori ci sono sempre apparsi coloro che nel centro-sinistra hanno visto soltanto o soprattutto una svolta politica utile per battere i comunisti, e se e fino a quando i coniunisti fossero battuti; e che quindi giudicano lo stesso centro-sinistra per quanto esso « paga » o « non paga » nel quadro di un certo tipo di lotta al comunismo. Abbiamo sempre creduto che il centro-sinistra ripeta le proprie giustificazioni dalla complessa vicenda della costruzione in Italia d'tlna ·grande e soliq,a democrazia moderna, fortemente legata ai più moderni e civili paesi democratici. 5 · B~liotecaginobianco

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