Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

Italico Santoro nelle regioni tradizionali 12 , viene risolto a vantag.gio dei seco-ndi, per la necessità, non sempre giustificata, di assicurare sul mercato la priorità alle risorse minerarie della Comunità ~ispetto a quelle dei paesi terzi: la pratica, non vietata dal Trattato della CECA e posta in atto durante la fase di recessione del 1958, si risolve a tutto svantaggio dei paesi me110 dotati di risorse nazionali, costretti ad acquistare sul mercato eurnpeo quei minerali e quei combustibili di cui potrebbero approvvigionarsi a prezzo inferi ore attraverso le impo·rtazioni dai paesi terzi. Questo squilibrio, peraltro, si va sempre più attenuando man mano che aumenta il fabbiso.gno comunitario di ferro, dal mo·mento che anche durante le fasi di recessione la produzione interna è sempre meno in grado · di far fronte alla domanda; resta, invece, aperto il problema dei combustibili, che richiede una soluzio-ne nel quadro di un coordinamento della politica energetica, onde si possa tener conto delle opposte esigenze e delle prospettive di lungo termine 13 • Le stesse oscillazioni congiunturali dei prezzi CIF dei minerali importati va11no diminuendo progressivamente per la politica di stabilizzazione dei noli seguita dalle imprese, e resa possi~ile dal progresso nella tecnica dei trasporti (battelli di grànde tonnellaggio). * * * Prima di concludere, dobbiamo. ancora accennare rapidamente alle possibili conseguenze geoeconomiche dell'espansione della siderurgia costiera. Si è detto, analizzando la distribuzione geografica degli stabilimenti siderurgici, che solo la recente affermazione della localizzazione costiera ha potuto avviare un decentramento notevole dell'industria pesante dalle zone tradizionali, permettendo ai paesi sprovvisti di risorse minerarie di ·costruire stabilimenti costieri a ciclo integrale, capaci di produrre a prezzi competitivi; da questo decentramento, suscettibile di ampi sviluppi, connessi all'affermarsi delle 11uove fonti energetiche, « potrebbe derivare una rivalutazione del potenziale economico dei paesi mediterranei, che il trionfo del carbone av·eva declassato, ma che risultano se non proprio meglio dotati di idrocarburi quanto meno 12 Siamo certo lontani dalla « coesistenza pacifica » dello Sporck. Quando questi ricorda i frequenti casi in cui stabilimenti costieri ed unità tradizionali sono controllati dalle stesse holdings, sposta il pròblema, trascurando i reali contrasti di natura geoeconomica esistenti tra le due diverse localizzazioni. 13 Non bisogna dimenticare - inoltre· - che durante le fasi di recessione anche la produzione interna di minerali e combustibili subisçe una flessione notevole': realtà che non è stata presa in considerazione dai critici della siderurgia costiera. 66 \ Bibliotecaginobianco

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