Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

La siderurgia costiera Il co,ntinuo a11mento del numero degli stabilimenti costieri ha spinto gli ambienti siderurgici ad approfondire i rapporti tra le ind1:1strie localizzate sul litorale e quelle ubicate nelle regioni tradizionali. Ne sono derivate le più disparate formule: dalla « coesistenza pacifica » dello Sporck alla « con1plementarietà necessaria della siderurgia costiera», enunciata dall'André. E le dimensioni del fenomeno hanno indotto a parlare addirittura di un « glissement avec la mer » dell'industria siderurgica. Indubbiamente ciascuna di queste formule può trovare nella realtà attuale una sua conferma. La « coesistenza pacifica », per esempio, si spiega con la stessa struttura finanziaria delle grandi holdings, che co.ntrollano molto spesso, sia alcuni stabilimenti che sono ubicati nelle regioni tradizionali, sia altri stabilimenti di recente installazione s111 litorale; la stessa diversificazione degli sbocchi, costituiti dal mercato comunitario per i primi, da quello di esportazione per i secondi, sembra fornire una prova a conferma di questa tesi. Ma per chi osservi, invece, il modo attraverso cui si è venuta sviluppando la siden1rgia costiera, co1 me prolungan1ento geografico, e anche finanziario, di quella interna, gli stabilimenti litoranei si configurano come complementari di quelli tradizionali: la for1nula trova la sua conferma nello stesso approvvigionamento delle industrie costiere, costituito da quei minerali e combustibili che colmano il deficit interno di materie prime. È in11egabile, d'altra parte, che il fenomeno, considerato nelle linee generali del suo sviluppo, appare quasi come un lento, ma continuo· « slittamento » della siderurgia verso la costa. Al di là delle formule, co1nunque, la tendenza va interpretata, da un lato, nel quadro generale dell'economia moderna e delle sue linee di sviluppo; dall'altro, va esaminata nella sua concretezza e negli aspetti che assume nelle diverse regioni comunitarie. Si è già detto dei fenomeni di vasta portata per cui i grandi porti, soprattutto se ben collegati ai rispettivi retroterra, sono più che mai « centres de fixation » 10 delle industrie comunitarie. Le stesse regioni tradizionali dell'economia europea cercano uno sbocco costiero, una sempre più stretta interpenetracremento delle capacità di produzione cli p,rodotti (siderurgici) tradizionali prevista nella regione richiederebbe che la siderurgia regionale partecipasse alla grande esportazione europea cli tali prodotti in misura ancora. superiore a quella attuale. (35% per gli acciai mercantili), qualora le imprese non perseguissero una politica di maggiore penetrazione sui mercati della CECA»: due alternative, per la verità, di non facile attuazione. 10 GEORGE, Précis de géographie economique, Parigi, PUF, 1962. 63 Bibliotecaginobianco

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