Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

La siderurgia costiera Lo Stato europeo in cui la nuova tendenza ha trovato le co-ndizioni più favorErvoli è l'Italia, paese tradizionalmente povero di materie prime e di co-mbustibili, e privo, fino al secondo conflitto mondiale, di una siderurgia che avesse carattere co•mpetitivo. Il piano Sinigaglia, varato contro la volontà dei magnati dell'industria pesante, e finanziato dagli aiuti americani, ha consentito la costruzione prima, l'ampliamento poi, dei grandi impia11ti costieri a ciclo integrale di Co,rnigliano, Pio•mbino; Bagnoli, la cui produzione raggiungeva, nel 1961, il 34,1% cli quella nazionale; un quarto centro è stato costruito in questi anni sulla costa pugliese, a Taranto, e stabilimenti di più piccole dimensioni sono pure ubicati sul litorale, in Liguria (Vado Ligure). La produzione glo,bale delle unità costiere dovrebbe raggiungere entro il 1966 circa il 50% di quella nazionale, soprattutto per l'apporto dato dal nuo·vo stabilimento di Taranto, la cui produzione si aggirerà sui due milioni e mezzo di tonnellate annue. La strategia industriale è sempre la stessa: respinto il mare su di un largo· fronte, che a Cornigliano raggiunge i due chilometri, nei centri costieri, che lavorano il m.inerale in tutti gli stadi della trasformazione, si è attuata una elevata specializzazione che ne accresce la competitività: Piombino for11isce rotaie, Bagnoli nastri, tondo, vergella e travi, Cornigliano lamiere ed altri prodotti piatti. La pro.duzione è poi diretta prevalentemente verso l'interno·, dove all'acciaio italiano· si apre un nuovo mercato, cui lo sviluppo recente della meccanica ha conferito proporzioni sempre più vaste. In Olanda, quasi tutta la produzione siderurgica pro.viene dal centro integrato di Iymuiden, tra i più moderni d'Europa, in continua espansione. E anche in Olanda i sostenitori della localizzazione costiera, lungamente avversata, prevalsero su coloro che ritenevano più opportuno ubicare il nuovo centro nel Limburgo, dove le miniere di carbone assicuravano un facile approvvigionamento di combustibile. Un seco·ndo stabilimento· costiero, la Atlantische Staalfabrieken, è in costruzione a Rozenburg, a sud-ovest di Rotterdan1, per iniziativa di Krupp e degli Altiforni di Iymuiden . e con il concorso finanziario dello Stato·: la produzione, inizialmente fissata in 350 mila tonnellate, dovrebbe aumentare progressivamente, fino a raggiungere i tre milioni. Se l'Italia ed i Paesi Bassi sono stati i pionieri dello sviluppo della siderurgia costiera, ancl1e gli altri stati europei hanno ora dato inizio alla costruzione di stabilimenti ubicati sul litòrale, con una funzio-ne ancora comple1nentare rispetto a°Ile tradizio·nali fabbrich~ continentali. In Francia, accanto ai piccoli centri costieri entrati· in funzione, con poco successo, dopo la prima guerra mondiale (Mondeville 55 Bibliotecaginobianco

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