Giornale a più voci ogni giorno aumenta. Qui le strade sono, infinite per il peccato della do,nna che inco,mincia a conoscere la prima immagine della libertà attraverso le prime esigenze della sua vanità naturale. Lui ritorna istintivamente indietro nel suo mondo, nel suo passato. È il veccl11io uomo di una vecchia storia. Ammazza in nome di U11sospetto enorme, tumorale, se non sempre in nome di un'infrazione con1messa al codice dell'onore. Il torinese se ne scandalizzerà, continuerà a scandalizzarsene, senza comprendere -l'uomo del ritardo storico. In una città dove il disegno unitario ebbe un'istituzio,ne, un esercito, un'élite politica, un re e un genio diplomatico, il ritardo dell'uomo meridionale suona come una dichiarazione di mancato compimento di quel disegno. Cent'anni or so·no un Risorgimento si compiva, e la prima capitale di una nazione quasi inventata fu questa città. Oggi, vi giunge, a più di cent'anni di dista11za, l'uomo n1eridio,nale, con i suoi delitti d'onore a imporle un'amara, sorprendente verità: che il Risorgimento continua ancora. MICHELE NOVIELLI Il Natale con Malagodi La folla frettolosa, che fra le sei e mezza e le sette del pomeriggio si riversa nelle strade di lvlilano dagli uffici del centro direzionale, o, di quello storico, nell'ultimo mese prin1a delle recenti elezioni am1ninistrative, veniva letteralmente aggredita dai publicity media della campagna elettorale. Gli altoparlanti installati sulle automobili ripetevano martellanti questo o quello slogan, questo o quel nome di candidato,. Davanti alla gente assiepata alle f~rmate dei mezzi pubblici nelle centrali Via To,ri110,,Piazza del Duomo, Via Dante, Piazza Cordusio,, passavano e ripassavano vetture, tappezzate di cartelli ed emblemi, i cui finestri11i erano un'eruzio 1 ne continua di vo1 lantini. Nelle prime nebbie di quelle serate autunnali le automobili del Partito Liberale si distinguevano per i loro tabelloni, illuminati elettricamente, sui quali riusciva molto facile leggere questo slogan: « Vota Liberale, passerai un lieto, Natale». Chiunque, anche lo stesso elettore liberale, avrà abbozzato un sorriso per una forma di propaganda così superficiale ed ingenuamente demago·gica. Ma, da un'ulteriore riflessione, essa appare no·n priva di una certa capacità di pres~io·ne psicologica. Il cittadino• medio, l'« uomo della strada», da un anno a questa p·arte, cioè da quando la p·arola « congiuntura» dalle pubblicazioni economiche speèializzate si è estesa al linguaggio quotidiano delle famiglie, -è stato afflitto e suggestionato dalle _inibizioni che più immediatamente e direttamente le difficoltà econon1icl1e del paese gli ponevano-. I ripetuti inviti fatti alla televisione da rappresentanti del go·vemo ad "Unmaggio 1 r controllo dei consumi, le riduzioni di orario lavorativo e i licenziamenti col47 B·ibliotecaginobianco
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