Giornale a più voci protezione; ma soltanto, dopo che aveva discusso per mesi e mesi con gli anziani dai quali era stata primitivamente organizzata, e che dunque aveva compiuto anch'essa u11a scelta politica e ideologica co1sciente » ... Dopo il '56, la maggioranza di quei giovani ha lasciato il movimento comunista, anche quando continui a votare per le sue liste elettorali. Ma i partiti democratici hanno fatto nulla per restituirli, assimilandoli nel sistema, ad un'attiva vita politica? Nessuna attenzione è stata dedicata a quei trentenni e quaranten11i, esattamente come nessuna attenzione .viene riservata oggi ai ragazzi teenagers delle scuole, delle fabbriche, delle campagne. La « nebbia dorotea » avvolge, col settore della propaganda, anche quello dell'educazione e dell'organizzazio,ne. Siamo, per que·sto1 riguardo, al di sotto dello stesso fascismo; né a scusarci vale il pretesto: (tante volte addotto dal più intelligente conservatore che conosca oggi l'Italia - parlo ·di Andreotti) secondo cui la democrazia non potrebbe violare il principio dell'associazione volontaristica. Il campo giovanile rappresenta, o.ggi, un settore sottosviluppato, esatta1nente come quello dell'eco,nomia meridionale; e allo stesso titolo esige, invoca, in1po,ne, un intervento energico dello Stato·. ANTONIO GHIRELLI Un dramma antico Sto svolgendo un'inchiesta sull'emigrazione meridionale nelle tre città del triangolo industriale italiano, per un quotidiano bolognese. La prima tappa è Genova. Il tradizionale mugugno - un'istituzione come la Lanterna e come i caruggi - infierisce contro• il calabrese (o siciliano, o lucano, o pugliese) cl1e si installa nel rione di Sampierdarena o, in yia Pré, lavoratore inserito in un siste1na di lavoro o ancora protago,nista dell'espediente. È un'esercitazione antica, inevitabile;. è fisiologia dei genovesi; è diffidenza tstintiva verso chi è un estraneo, per giunta considerato generalmente un pigro o un furbo. È un'opposizione pregiudiziale, sì, ma intimamente econo,mica, subito mitigata, o addirittura superata, se chi la pratica si rende conto che il nuovo estraneo lavora, ha buona volontà di lavorare. Il nordico è contro la pigrizia del meridionale, più che contro la sua f1.1:rberia.In quanto alla furberia dell'immigrato, il genovese non ha nulla çla temere: se ne difende con la sua incrollabile diffidenza. Passando da Geno,va a Torino, è come passare da una civiltà all'altra per quanto riguarda il proble:q:ia dell'emigrazione meridionale. A Torino, la Fiat non è semplicemente un'industria automobilistica, è più di un'istituzione, è tutta Torino·. Allo stesso· modo nessuna delle città del nord coinvolte nel fenomeno sociale più rilevante di quest'ultimi dieci anni, come è quello dell'emigrazione meridionale, offre all'osservatore un simbolo così immediato di una nuo,va realtà: lo « Speccl1io dei tempi » della « Stampa ». La Fiat è Torino, lo « Specchio dei tempi » è lo specchio dèl Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==