Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

Mario Chiari - Giuseppe Sacco nel st10 discorso inaugurale al .Congress·o di Firenze, la nuova disciplina urbanistica deve porsi non come fine a se stessa, ma come mezzo in vista del progresso economico e sociale del paese, per la realizzazione, cioè, di quelle finalità ultime che sono ·assegr1ate alla :Repubblica dall'art. 3 della Costituzione. Al di là di ogni impostazione tecnocratica che, malgrado ogni enunciazione di principio, sembra essere presente in certi gruppi di urbanisti, -la nuo.va legge urbanistica deve essere veramente strumento di democrazia, rendendo partecipi tutti i cittadini delle decisioni relative all'ordinato, sviluppo delle città; e riconfermando, quindi, la fiducia nell'azione degli enti locali, come giustamente posto in rilievo· al Congresso di Firenze da taluni interventi. La necessità di giungere rapidamente ad una soluzione del problema è ormai riconosciuta da tutte le parti politiche, anche per evitare il protrarsi di una situazione di incertezza che non giova a nessuno. È augurabile, quindi, che il più volte preannunciato disegno di ·1egge in materia sia quanto prima presentato al Parlamento, previo il raggiungimento di un accordo in sede governativa che intervenga a dissipare una troppo lunga serie di equivoci. MARIO CHIARI L'industrializzazione permanente Le conclusioni del rapporto presentato, ·al recente Convegno organizzato dall'IRI su « Ricerca e Sviluppo», dalla Touche, Ross, Bailey and Smart e dalla T. Millis -Widener di New York, ci sembra che meritino una attenta considerazione e che forniscano lo spunto per un più ampio discorso. Rileva il rapporto che, a quella che è stata detta « l'accelerazione della storia umana»; alla tendenza esponenziale del ritmo di accrescimento delle con.oscenze e della capacità scientifica e tecnologica dell'uomo; alla « curva simbolica che si adatta a tutte le aree della nostra società e della nostra econo·mia, e che rispecchia l'innegabile realtà costituita nella società odierna dall'aumento dell'aun1ento, dall'ins~eme di forze nel quale devono operare le nostre aziende», si contrappone un unico fenomeno che la curva esponenziale non è adatta a rappresentare: l'andamento dei profitti, il cui tasso medio, nell'ambito della più n1oderna struttura industrialè, quella americana, risulta attualmente in riduzione. Ma, se dal tasso medio - continua il rapporto - si passa ad esaminare il dettaglio, si nota « che, tra le aziende grandi e piccole che riescono a resistere a questa tendenza, ci sono proprio quelle che primeggiano nel settore ricerca e sviluppo e nei sistemi aziendali ». La sopravvivenza aziendale appare, dunque, strettamente connessa al binomio: « eccellenza di ,,.. 38 \ Bibliotecaginobianco

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