Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

Note della Redazione La sede del Papato Chi, come noi, è da anni abituato a dedicare una parte non trascurabile della propria giornata ad un'attenta lettura della grande stampa internazionale, conosce il dubbio che non può non suscitare, in chi sia appena informato delle vicende politiche italiane, la lettura de « Le Monde ». Se, infatti, l'informazione dalle altre capitali avesse un grado di attendibilità e di serietà pari a quello delle corrispondenze dall'Italia, sarebbe allora il caso di dire che questo sofisticato quotidiano del po·meriggio ha u.na reputazione molto superiore ai suoi 1neriti. In verità, non ci sembra di poter essere pienamente d'accordo co11 il giudizio entusiastico che di questo giornale, « uno dei più prestigiosi del mondo», dava, su « l'Espresso», Giancarlo Marmori. Ci dispiacciano proprio quelle doti di « inafferrabilità ideologica», proprio i criteri di apparente « obieitività assoluta>> con cui vengono selezionate le notizie, pro·prio il commento eternamente « ispirato alla prude11za ». Ci irrita lo sforzo di voler tutto disinfettare, di voler trattare le vicende uniane con un aristocratico distacco che non differisce molto dal cinisn10. Non abbiamo mai apprezzato il tono ufficiale, da « portavoce degli ambienti diplomatici » e d'ei rappresentanti della fonction publique col nastrino della legion d'honneur. Non abbiamo mai apprezzato « Le Monde diplomatique », mensile, e soprattutto non siamo mai stati capaci di capire l'utilità dei vari sitpplementi dedicati ai diversi paesi, farciti di dichiarazioni ufficiali e di fondi scritti da primi ministri, dai quali è impossibile trarre qualsivoglia informazione utile, nell'irritante tono di ottimismo ufficiale che li domina. E infine, non abbiamo 1nai apprezzato, ne « Le Monde», l'esasperato sciovinismo, che ci pare tanto più insulso quanto più autorevole, obiettivo, prudente ed asettico esso pretende di essere (sulle pagine di qualsiasi altro giornale, sarebbe stato molto meno grave che sulle colonne de « Le Mo·nde », il penoso sotterfugio ai classificare le rappresentative nazionali partecipanti alle olimpiadi, non per punti, ma per m~daglie complessive, così da rendere meno evidenti le delusioni provocate dalla rappresentativa francese). Ma, se non apprezziamo tutto questo, non abbiamo mai potuto, né voluto, negare la grande ricchezza e la qualità dell'informazione, la grande attendibilità e - soprattutto - la completezza e la continuità delle corrispondenze dall'estero. All'interrogativo che un lettore italiano inevitabilmente si pone -. se la qualità dell'informazione dall'Italia sia rappresentativa della qualità di tutto il quotidiano - va pertanto data una risposta negativa: l'Italia ha finora goduto di un trattamento tutto speciale, concretatosi nella persona di un corrispodente, Jean D'Hospital, uomo di gusti politicamente qualunquistici e culturalmente decadenti; e non è stato senza una certa soddisfazione che ne avevamo appreso, qualche mese fa, il limogéage e la sostituzione con Jacques Nobécourt. Il numero speciale che « Le Monde» ha recentemente dedicato all'Italia indica, tuttavia, che il « trattamento speciale » continua ad essere riservato 29 Bibliotecaginobianco

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