Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

La segregazione e la scissione del Mezzogiorno · per la sua immediata soluzione. Tanto p-er fare un esempio, ci auguriamo che « Il Mattino » si impegni a fondo in questo senso. Il quotidiano napoletan-o, infatti, in o-ccasione dell'inaugurazione dell'intero percorso autostradale da Milano a Napoli, ha pubblicato un impegnativo numero speciale a 64 pagine. Sarebbe p-ertanto desiderabile che ora esso predisponesse una serie di iniziative redazio·nali tali da co-nferire un senso• politico preciso e coerente al discorso sulle autostrade che, nel numero specia~e di cui si è detto, restava nei limiti di un discorso celebrativo. In primo luogo, « Il Mattino » potrebbe avviare una inchiesta esauriente e documentata sullo stato di avanza-mento, o· di non avanzamento, dei lavori previsti dal programma autostradale che interessa il Mezzogiorno-. In secondo luogo, « Il Mattino » potrebbe impegnare i sullodati ministri, predisponendo interviste e promuovendo convegni. Si tratta, comunque, per tutte le forze e gli ambienti politici responsabili della nostra città, di reclamare convincentemente il proseguimento della « grande impresa risorgimentale » per cui, il 4 ottobre, la penisola, fra Milano e Napoli, ma solo fra Milano e Napoli, è diventata meno « lunga»: un proseguimento che accorci l'Italia anche al di là del Cilento e che abbrevi le distanze anche fra Napoli e le città che ~o,no al di là di Eboli, quelle distanze che sulla carta geografica possono sembrare brevi, perché la penisola sembra in effetti qui molto « stretta », ma che in realtà sono grandi, assai maggio-ri di quelle che separano le Alpi occid,entali dall'Adriatico, là dove la penisola risulta tanto più larga. Se Napoli vuole restituirsi una funzione meridio-nalista, cui negli ultimi anni è purtroppo e per varie ragioni sistematicamente venuta meno, questa è una occasio-ne che non dovrebbe essere sciupata. Un'ultima considerazione potrebbe essere fatta valere a questo punto per chiamare in causa anche la Banca Euro-pea degli Investimenti. Alla « Conferenza sulle economie regionali», tenutasi a Bruxelles nel dicembre del 1961, fu opportunamente avanzato da Pleven, che perorava la causa della sua Bretagna, un suggerimento che riguardava appunto il modo in cui la Banca Europea degli Investimenti potrebbe assolvere più efficacemente alla principale funzione che le è stata assegnata dal Trattato di Ro-ma, la funzione, cioè, di promuovere lo sviluppo economico delle regioni p·eriferiche dell'area comunitaria. Sugg-eriva, infatti, Pleven che la Banca Europea degli ~nvestimenti trovasse il modo di assumere un atteggiamento « meno passivo »: non attendere che si bus~i alla sua porta per ottenere il finanziamento· di questa o di quella in~ziativa, ma andare a cercare i prog-etti che vale la ·pena di finanziare, « indicando in ogni caso i motivi che possono consentire alle regio,ni sottosvilup-pate di beneficiare maggiormente dei prestiti». Si potrebbe, pertanto, orien25 Bibliotecaginobianco

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