Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

Francesco Compagna privilegiata, di poter contare non solo· su una maggiore densità di relazioni con l'Italia centro-settentrionale, ma anche e soprattutto su una maggiore densità di relazioni con le Puglie, la Calabria, la Sicilia: perché sono queste relazioni interregionali che: possono dare più ampio respiro a tutto il sistema urbano del Mezzogiorno e tradursi in una moltiplicazione di sane ed organiche relazio-ni fra regioni del Nord e regioni del Sud. E naturalmente, mutatis mutandis, questa considerazione vale anche per Bari, onde i baresi possono e. devono comprendere la grande funzione meridionalistica della Napoli-Bari, così -come i napoletani devono· comprendere quella della Bolo·gna-Canosa. Né vale il ragionamento che altri ripropongono spesso, quando viene in discussione il problema dei tempi di esecuzione del programma autostradale che dovrebbe togliere il Mezzogiorno dalla sua condizione di ancora rilevante « segregazione topografica ». Non vale, cioè, il ragionamento che sarebbe più o-pportuno, oltre che più economico-, migliorare le comunicazioni ferroviarie. C'è una « inferiorità» del Mezzogiorno sul piano della rete ferro viaria che deve essere ridotta prima ed eliminata poi: è una questione di elettrificazione e di raddoppi delle linee cl1e servono i grandi assi. Ma questi assi devono essere serviti anche da autostrade e strade a scorrimento veloce: devono essere, cioè, attrezzati in tutti i sensi, come assi di sviluppo, e non rimanere - sia perché serviti da ferrovie non elettrificate, sia perché. non serviti da autostrade e strade a scorrimento veloce - assi non attrezzati, o male attrezzati, e comunque assai più deboli degli assi di sviluppo che solcano oggi l'Italia centro-settentrionale. Non è questione, dunque, di alternativa e di priorità tra ferrovie ed autostrade, né è questione di gradualità degli interventi per migliorare il sistema di comunicazioni del Mezzogiorno. È questione di priorità per talune linee ferroviarie principali e per talune autostrade e strade a scorrimento veloce di fondamentale importanza ai fini del superamento della « inferiorità » geografica del Mezzogiorno; e di simitltaneità di taluni interventi, sia nel campo ferroviario che in quello autostradale, nel quadro della politica dei poli di sviluppo che non può 110n essere anche, e pregiudizialmente, una politica degli assi di sviluppo (e a questo proposito rimandiamo alla terza parte del nostro volume, L'Europa delle regioni, recentemente pubblicato). C'è, infine, un altro ragionamento che si è fatto· spesso a proposito del programma autostradale, specialmente nella stagione 1963-64, quando, aggravandosi la congiuntura e di fronte al problema di ridimensionare i programmi della spesa pubblica, si è molto parlato di rallentamento dei tempi di esecuzione delle nuove autostrade; -e c'è stato anche chi 22 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==