Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

Storia dell'indiLstrializzazione veneziana sumo, come quelle metallurgiche, alle quali, per altro· verso, indirizzava anche la posizione geografica di Venezia. La scelta di questa città risultava in tal modo- quasi imposta. Il gruppo finanziario), tuttavia, non affrontò certo le spese per il trasferimento del porto in terraferma, per l'imbonimento delle barene, per la costruzione delle infrastrutture. Inseritosi, invece, nel movimento di opinione pubblica veneziana favorevole all'ampliamento del porto sulla terraferma, si fece promotore· delle sue rivendicazioni, per ottenere che gli enti pubblici locali e lo Stato si sobbarcassero alle spese necessarie per la valorizzazione economica delle baren·e dei Bottenighi. In tal modo, alle condizioni della marittimità, della portuosità, del facile accesso alla pianura retrostante, della disponibilità di energia elettrica e di mano d'opera, che l'ambiente veneziano offriva già per proprio conto, e che facevano della città qualcosa di affatto diverso dalla realtà regionale in cui risultava inserita, si aggiunsero condizioni artificiali di disponibilità di infrastrutture, di basso costo dei terreni, di esenzioni fiscali, di « autonon1ia funzionale » portuale. Ma se con questa distrazione di parte del reddito nazionale, operata dallo .Stato a favore di Marghera, attraverso le so.vvenzioni alle infrastrutture e l'esenzione fiscale, le industrie trovarono definitivamente co-nveniente localizzare nuovi stabilimenti a Venezia, la distanza tra la città e la sua regione aumentò ancora di più e la frattura con il Veneto cominciò a diventare insanabile. 5) Dalla SADE alla Edison. - Si è già accennato al modo in cui s_i è sviluppata Marghera nel secondo dopoguerra. Se il primo, dopoguerra era stato improntato dalla metallurgia, il secondo· vede sorgere e rapidamente affermarsi l'industria chi1nica: E facile constatare come l'aumento di mano d'opera e di traffici rispetto al 1938 spetti più al massiccio intervento della Ediso,n (che inaugura a Marghera quattro nuovi stabilimenti ed amplia il vecchio, S. Marco) che non all'espansione dell industrie metallurgiche. Ma il ·caso della Edison risulta illuminante anche per capire quali variazioni ·siano intervenute a Marghera tra processo. di localizzazione del primo dopoguerra e processo di localizzazione del secondo. L'operazione finanziaria e politica grazie alla quale il g.ruppo riesce ad assicurarsi tutte le aree di quella che più tardi prenderà il nomle di seconda zot1a industriale chiarisce quale peso co·ntinui a giocare, oltre al basso costo, la dispo11ibilità del terreno, a stretto contatto di gomito con il rr1are. In un primo ten1po, la Edison acquistò alcune ce11tinaia di ettari 125 Bibliotecaginobianco

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