Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

Storia dell'industrializzazione ve11eziana A quarant'anni di distanza, nella « situazione » delle strade che partono da Mestre poco è ca1nbiato. Rispetto ad allora, due sole sono le nuove arterie: l'autostrada per Padova-Milano• e la Ro·mea, ancora i11completa. Le altre direttrici, di origine assai antica, sono stat~ solo in parte rettificate; più frequentemente risultano solo rivestite di manto antipolvere e talora allargate, recuperando le poche decine di centimetri delle banchine. Quanto alle comunicazio 1 ni ferro·viarie, esse restano sostanzialmente immutate rispetto al 1920 quand<? la rete era fià stata costruita del tutto (ma oggi si contano quasi dappertutto doppi binari e linee elettrificate). Discorso ancora più semplice per quel che riguarda la disponibilità di spazio all'interno della città antica. · È stato calcolato· che, alla fine del secolo XVIII l'area fabbricata di Venezia misurava 201 ettari su un'area co-mplessiva di 451, compresa quella occupata da canali, strade, piazze e giardini. Si avevano, quindi, 325 abitanti per ha. di area emersa e 683 abitanti e 140 abitazioni per ha. di area fabbricata 7 • Da allora, tutte le volte che fu necessario acquisire nuovo spazio, si dovette ricorrere a nuovi interramenti o almeno all'imbonimento- di barene: così per la palude di S. Marta Maggiore, per la sacca poi occupata dall'officina del gas (100.000 mq.), per la costruzione della stazione marittima, per i quartieri urbani di S. Elena e di Sacca Fisola, per Piazzale Roma e per la cosiddetta Isola del Tro·nchetto. Non occorre certo far riferimento all'area occupata dagli stabilimenti di Marghera per rendersi conto che, in queste condizioni, il tessuto· urbano _antico non poteva certo diventare utile a scopi industriali. Nel caso dei porti del versante ligure erano invece assicurate le comunicazioni dirette (sia ferro viarie che ordinarie) con il porto·, ~a lo spazio a disposizione degli stabili1nenti non era meno esiguo che a Venezia; ·1a distanza da Milano era breve, ma ferrovia e strada dovevano oltrepassare il rilievo che si appoggia alla linea di costa. A favore di Venezia era ancl1e una forte disponibilità di energia elettrica· delle Alpi solo· in parte utilizzabile, mentre nel versante liguretirrenico· la produzione di elettricità aveva già un pro.mettente mercato di co·nsumo industriale. Basti dire che in quegli anni si veniva rapidamente. appro-ntaI1do· nelle Alpi orientali il sistema di dighe, bacini e cadute che ne avrebbe fatto in breve tempo· uno dei distretti idro-elettrici più importanti del paese. Una stima del servizio idrografico, per gli anni 1929-1930, misurava in 1.400 migliaia di HP le risorse idrat1liche 7 Cfr. D. BELTRAMI, Storia della popolazione di Venezia dalla fine del sec. XVI alla caduta della Repubblica, Padova, 1954. 121 Bibliotecaginobianco

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