Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

Calogero Muscarà Per un altro verso, però, dovendosi prevedere che i prodotti di Marghera raggiungessero altre_ località della penis~la per essere sottoposti ad ulteriori lavorazioni, tutte le loèalizzazioni marittime che avessero avuto alle spalle percorsi terrestri molti lunghi rispetto alla ubicazione delle industrie della Pianura Padana occidentale venivano automaticamente a cadere. Già nel 1911, infatti, la Pianura Padana occid-entale raggruppava il 39% della popolazione attiva italiana impiegata nell'industria. Dieci anni più tardi il rapporto restava sostanzialmente immutato·, accentuandosi tuttavia il peso della Lombardia rispetto a quello· delle altre due regio-ni. TAB. 4. - LA POPOLAZIONE ATTIVA INDUSTRIALE DI ALCUNE REGIONI ITALIANE RISPETTO AL TOTALE NAZIONALE (in percentuale) 1911 1921 Veneto 6,8 7,5 Piemonte 12,4 11,8 Lombardia 21,8 23,4 Liguria 4,5 4,2 Padania occidentale 38,7 39,4 Italia 100,0 100,0 Per co-ntro. il Veneto, co11 il 6,8% · della popolazione industriale del paese, contava, nel 1911, 1'8,3% della popolazione; e nel 1921 il 7,5% rispetto all'8,5. Tenuto conto dunque del costo dei trasporti terrestri troppo lunghi rispetto alla Padania occidentale, le possibili scelte avrebbero do·vuto effettuarsi tra i porti dell'arco dell'Adriatico· settentrionale e quelli dell'arco ligure. A favore dell'Adriatico giocavano, come s'è detto, la facilità « fisica » offerta dalla pianura retrostante; a favore del Mar Ligure la minore distanza. itineraria rispetto alla Pianura Padana occidentale. Nel primo caso, tuttavia, le istallazioni portuali veneziane non comunicavano per via ordinaria con la pia11ura (il ponte translagunare automobilistico è del 1933); né il tessuto urbano- entro· cui sorgevano non avrebbe consentito di reperire vaste aree per le industrie; e infine, se le comunicazioni ferroviarie erano. abbastanza buone, assai meno buo,ne erano le strade ordinarie della pianura. La rete di allora· (del resto non molto diversa dalla attuale) si articolava in una direttrice per Milano, in una per ,.frento (via Valsugana), in una per Treviso è Udine, in una per Trieste. I tracciati erano• assai infelici, l'ampiezza modesta. 120 Bibliotecaginobianco

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