.... ,.. Storia dell'indilstrializzazione veneziana quelli sullo zinco con la creazione dello stabilimento della Mo-nteponi e Montevecchia (1935). Alla vigilia dell'ultimo conflitto, il settore della metallurgia dell'alluminio è in pieno sviluppo. Tre grosse industrie occupano- complessivamente un 7.000 addetti: la SAVA, con 4500 addetti, estrae allumina dalla bauxite e alluminio dall'allumina, ·e produce anche laminati e profilati; l'INA, con 1.500 addetti, produce soprattutto· allumina, -ma· anche alluminio chimico; lo stabilimento Leghe Leggere (LLL), infine, con un migliaio di addetti, è in grado di pro,durre da 4 a 5.000 tonnellate di leghe di alluminio. Accanto al settore dell'alluminio, ma sempre in quello metallurgico, la Società Italiana Piomb·o e Zinco (Monteponi e Montevecchio) ha iniziato da poco l'estrazione dello zinco dal minerale e la pro-duzione di laminati. Vi lavorano un migliaio di addetti. Ma anch•e la siderurgia, risollevatasi dalla crisi del decennio precedente, ha un periodo di fortuna e si sviluppa in stretta connessione con la meccanica pesante. La vecchia Società Cantieri Navali e Acciaierie di Venezia è divenuta l'ILVA (Alti Forni e Acciaierie d'Italia) e, con 2.500 addetti, produce acciaio in getti e in lingotti. Lo affiancano, assai meno importanti, la S.A. Fonderie di Marghera (500 addetti) e lo stabilimento Ceneri della Montecatini, che produce ghisa da alto forno, ricavandola dalla decuprazione d·elle ceneri di pirite. Ad un capo del processo, la produzione del coke ha raggiunto le 700.0. 00 tonnellate; dall'altro, sia l'ILVA che la Breda hanno sviluppato i reparti di laminazione e di carpenteria, come dimostrano i 3.000 addetti della Breda e la capacità produttiva, che è di 7.000 t/a di laminati e di 24.000 t/a di carpenteria per l'ILVA e di 12.000 t/a complessivamente alla Breda. Contemporaneamente, le industrie chimiche della Montecatini (acido solforico ·e superfo,sfati soprattutto) occupano ormai più di 1.000 addetti; la raffineria ne o-ccupa 350 e può. distillare fino a .240.000 t/a; la cokeria della Vetrocoke, come s'è detto, è in piena attività (1.200 addetti), oltre che per la produzione del coke, per qu·ella dei derivati (catrame, benzolo, naftalina, pece) e utilizza parte dei 200.000.000 q.i mc. di gas per alimentare i forni della vetreria (900 addetti), che produce fino a 7 milioni di mq. di vetro in lastre, a 75.000 mq. di cristalli e a 36.000 mq. di plexiglass. · · Nel settore alimentare infine, il molino Chiari e Forti e la Malteria Adriatica emergono con 100 e rispettivamente una cinquantina di addetti. A Marghera il numero di addetti è triplicato rispe~to a dieci annj 113 Bibliotecaginobianco
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