Storia dell'industrializzazione veneziana È di questo dopo,giierra, infatti, la creazio,ne di 4 su 5 degli stabilimenti della Edison (l'espansio,ne ebbe inizio con l'acquisto del vecchio stabilim,ento· S. Marco per la produzione del carburo di calcio); e, da parte del gruppo· Montecatini, l'acquisto· e la trasformazio,ne del gruppo Vetrocoke e la creazione dello stabilimento VEGO. Nell'altro dopoguerra, dal 1922 al 1937, la produzio·ne chimica fu rappresentata a Marghera dal solo stabilimento « Fertilizzanti » della Montecatini. Vi lavoravano un 1200 addetti e la capacità produttiva annua era di 100.000 t. di superfosfati e di 60.000 t. di acido solfo-rico. Quando la Vetrocoke decise di utilizzare per la pro.duzio-ne di concimi azotati il gas di coke, la guerra era ormai alle porte: a qualche anno di distanza tutta l'attività di Marghera sarebbe entrata in crisi. · Oggi, il settore chimico di Marghera impiega circa 9.000 addetti e la capacità pro,duttiva di fertilizzanti della Montecatini e della Ediso,n supera il milione e le 200.000 t.; quella di acido solforico della sola Montecatini è raddoppiata; senza contare poi che la produzione della zona si è •estesa alle resine sintetiche (90.000 t. di capacità produttiva degli stabilimenti Edison), ai plastificanti (35.000 t.), ai solventi (40.000 t.), al cloro (40.000 t.) e alla soda (50.000 t.). Tolta l'attività chimica, il cui sviluppo - come s'è detto - appartiene soprattutto all'ultimo dopoguerra, la seconda attività prev.alente nella zona, quella metallurgica, risale al periodo che va dalla fondazione della zona all'inizio dell'ultimo conflitto. E tuttavia, se in prospettiva essa appare oggi come un complesso importante e abbastanza omogeneo di attività, non si può certo dire che sia sorta in un giorno· o che sia stata presente fin dall'inizio. Essa nasce con Margh·era, ma si sviluppa soprattutto nel decennio 1930-1940. Nel decennio precedente, la fisionomia di Marghera era caratterizzata dalla presenza di due grossi cantieri (con annesse carpenteria e fonderia), dall'attività della Vetrocoke (n,ei settori del vetro· e del coke), dall'attività chimica della Montecatini e dai depo,siti di olii minerali. Gli stabilimenti di queste industrie occupavano la maggior parte d~ll'area disponibile e quasi tutta la mano d'op,era. In particolare: il cantiere Breda occupava 500.000 mq. e un 400 addetti; la Società Cantieri Navali e Acciaierie di Venezia occupava altrettanto spazio ed altrettanti addetti; la .Società Italiana Coke e la S.I. Vetri e Cristalli occupavano 200.000 mq. e 650 addetti in complesso; la Montecatini, presente sotto veste di Società Veneta Fertilizzanti e Prodotti Chimici, occupava 100.000 mq. e 300 addetti. Depositi di olii minerali erano qu,elli della Società Italo Americana pel Petrolio (100.000 mq.) e della Società Nafta (200.000 mq.). Si co·ntavano poi il cantiere Migliardi (50.000 mq.) e la trafileria 111 Bibliotecaginobianco
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