Calogero Muscarà Le aziende industriali. vere e proprie non toccano, dunque, la trentina e sono quelle cl1e assorbono la maggior_ parte degli addetti, occupano la maggior parte dell'area e l' 80% dei 32 km. circa di banchine; ricevo,no quasi la totalità (2,5 su 2,6 milioni di tonnellate) del traffico di m•erci secche del porto industriale, oltre naturalmente al petrolio, e alimentano quasi tutti gli i1nbarchi (776.000 T. su 778.000); promuovono quasi tutto il traffico ferroviario delle merci (1,8 milioni di t.) e quello camio•nistico (che si stima triplo di quello ferroviario); sono quelle ancora cui spetta la parte di gran lunga maggiore dei 700 miliardi stimati di investimenti, dei 400.000 HP istallati; dei più che 2 miliardi e mezzo di Kwh e dei 500 milioni di m3 di metano· consumati; sono quelle cui si deve·- senza dubbio - buona parte del fatturato, dichiarato di 180-200 1niliardi all'anno. 2) Gli anni venti della zona industriale. - Marghera non è sempre stata così. In quarant'anni di vita, quanti ne corrono press'a poco dalla istallazione dei primi stabilimenti industriali, molte trasformazioni so•no intervenute. Salvo_ il periodo della guerra, produzione ed occup-azione vi hanno segnato un crescente_ svilu.ppo·, co,me risulta dimostrato - a gran.di li11ee - dai seguenti dati. TAB. 2. - I..,O SVILUPPO DELLA ZONA IND·u·sTRIALE DI MARGHERA Numero Aree Traffico Traffico Anni Addetti marittimo aziende (000 mq.) ferroviario (000 t.) (000 t.) 1922 17 778 1.200 35 51 1932 68 4.000 5.500 860 632 1938 90 4.800 16.500 2.291 936 1952 153. 5.550 24.000 3.650 1.381 1962 211 13.500 33.000 9.557 2.203 G. CIRIOTTO, Il porto industriale di Marghera, in « Ricerche economiche», Ve-- nezia, 1962/64. Schematicamente, si può dire che, n•el primo dopoguerra, Marghera fu caratterizzata dallo sviluppo delle i11dustrie metallurgiche e dal forte consumo di energia ·elettrica; nel secondo, da,. quello delle industrie chimiche e dal forte eo,nsumo di metano. 110 Bibliotecaginobianco
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