Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

.. .,.._ Recensioni esaminare in profondità il significato della interpretazione crociana di Hegel, a partire daì saggio del 1907, « cl1e fu subito salutato con grande favore dalla critica italiana e straniera e, caso sintomatico, non fu respinto co:me insufficiente nemmeno da quel Hermann Nohl, discepolo del Dilthey, che, contemporaneamente alla comparsa del volurr1e crocia110, aveva pubblicato la Theologische Jugendscliriften e fu tra i prin1i attenti recenso 1 ri del volume» (p. 34). Compiuto l'esame a11alitico di questo· saggio tanto discusso, i~ Franchini segue poi tutto l'itinerario hegeliano del Croce da Il concetto del divenire e l'hegelismo, del 1912, al Circolo vizioso nella critica della filosofia hegeliana, scritto in coincidenza col centenario hegeliano; dal saggio del 1939, Il posto di H egel nella storia della filosofia, che rappresenta il riesame dello scritto del 1907, alle pagine del 1942, sulla Differenza d'ella storicisn10 hegeliano dallo storicismo nuovo; dalla fan1osissima Pagina sconosciuta degli ultimi mesi della vita di Hegel, fino al saggio del 1949, su - L'odierno rinascimento esistenzialistico di Hegel, delineando, attraverso questi scritti, un profilo chiarissimo del Croce come interprete di Hegel legato ad esso, egli afferma, dalla visio·ne dialettica della realtà, comune ad entrambi (anche se nel Croce, come è noto, il pensiero logico assume aspetti profondamente diversi da quelli che assumeva nel sistema hegeliano): e l'atteggiamento di Croce riferito a quanto di critico egli scrisse nei confronti del filosofo di Stoccarda può ben essere co,sì riassunto: « Hegeliano contro Hegel, ma non senza Hegel, in quanto Hegel fu l'espressione più alta della filo1so,fìa, con cui, volere o no, bisognava fare i conti» (p. 14). Un saggio, quindi, questo del Franchini, veramente illuminante pur nella sua sinteticità, condotto col massimo· rigore filologico-critico sui testi cro ... ciani: e non per fare mera opera di esegesi, ma per apportare un co1 ntributo essenziale ad una non distorta interpretazione crociana, per togliere una etichetta ingiustificata ed ingiustificabile all'unico filosofo che in questo scor-- cio di seco1 lo ha saputo portare la cultura filosofica italiana a livello euro 1 peo. Non si può disconoscere, dopo la lettura di questo saggio, che il Franchini sia veramente riuscito a chiarire uno dei punti più discussi del pensiero crociano e cioè il tormentato rappo 1 rto ideale tra il filosofo napoletano 1 e lo Hegel, onde questo saggio1 si innesta felicemente nella vasta produzio•ne del Franchini cl1e ha il merito, tra gli altri suoi, di essersi sempre proclamato crociano 1 anche contro le mode accademiche. GlROLAMO COTRONEO I beni perduti Un viaggio in Magna Grecia. Un viaggiò nei paesi di Empedocle e del papiro, di Pitagora e della fonte Aretusa. Un viaggio lungo fiumi che anco•ra ' si chiamano Ciane e Galeso, in una t•erra che continua ad offrire immagini e suggestioni ancora non esauste. « Viaggio necessario, ai nostri giorni, giacché 99 Bibliotecaginobianco

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