·Antonio V itieZ-lo · che, ·e.on.una -certa· autorevolezza e cognizione di causa, considerano la figura del libero professio-nista coni.e.· transifo-ria ·e ne profetizzano la scomparsa in relazione al processo di specializzazione e di concentrazione dei servizi. ·Non si ·può. negare, infatti,• che le successive.- fasi: del passaggio -da una soéietà ad economia prevalentemente agricola ad ·.una .econo-mia caratterizzata ·dall'espansione delle· attività terziarie hanno- comportato. mo·dificazioni profonde nella struttura istituzionale connessa- all'esercizio delle professioni liberàli. Tra Basilio Puoti e l'Amministrazione della Pub·blica Istruzio-ne, tra Spallanzani ed -il CNEN, tFa l'ambulatorio del dottor-· Antonio e· 1e nitide -cliniche dello « stato assistenziale», tra Azzeccagarbugli e le :·grandi agenzie di consulenza legale non -c~è· un salto storico,, m·a un articolato processo sociale affine a quello che h.a portato· dall'artigianato polivalente all'-impresa industriale; dal bottegaio al grande magazzino, dal prestatore di denaro· all'istituto di credito. . Mti ·le ·professioni s-ono impiegate, oggi,- non ·solo nell'ambito delle· organizzazioni erogatrici·. di prè-stazioni ·pro.fessioriali, ma -anche ·nell'ambito di amministrazionì" che perseg-uònò -scopi 'diversi da quelli· delle professioni. Le burocrazie:, pubbliche o private·-che siano, inan ·mano· che la razionalizzazione incalza, assumono nei Ioro organici, in -posizione di staff, ·un numero sempre maggiore·. di professionisti:: si -pensi" agli· uffici· del ·p"ersonale, alle scuole aziendali, agli ·uffici· legali, agli uffici ·progetti e così via . .Gli stessi -professiònisti eh.e intendo.rio ·conservare la propria autonomia sentono il·· bisògno di una diversa organizzazione del _lavo·ro. È· facile assistere, soprattutto· nelle grandi- città, e· tra le generazioni più giovani, ad un processò di ag·gregazione dei ruoli prof~s-sionali che dà. vita a società~ « collettivi·» e forme :cooperative di vario genere. Queste federazioni · di liberi professionisti (companies of equals) non hanno nulla in comune con il grande studio. del professionista « arrivato», che -impiega ih posizione subalterna un numero più o meno grande di: colleg·hi; esse· sono, piuttosto, fondate su· di un piede di parità .e -1a specializzazibrte verticale,· ·o gerarchièa; è ridotta ·al minimo, ·a vantaggio -della specializzazio11e orizzontale, o tecnica. In Italia il p"iù noto .esempio ·di company of · ·equals · professionale è rappresentato .-dai ·« :cq1lettivi » e dalle. coo-perative .-di·architetti· ·alquanto .diffuse nelle regioni centro-settentrionali; ·ma chiunque può ricordare- almeno -una agenzia di consulenza, organizzata con1e federazione di- ùn- ·piccolo numero· di= liberi professionisti ·e .coordi11ata da regole professionali, piuttosto che burocratiche. Il professionista solo nel suo studio domestico non ha un lungo avvenire in un'età nella quale la più individualistica e « carismatica» delle professioni, quella dell'artista, subisce la pressione delle strutture organizzative complesse e si riduce al ruolo di autéu·r-ma1sor1~ nell'azienda ..édito:riale o discografica·, .o ,in quello di designer dell'ufficio .progettL : .· Se· la nostra -definizione della situazione è esatta, ·se effettivamente il processo -di specializzazione -e concentrazion·e delle professioni è sempre· più incalzante ed i~r-ef.renabile, allora.,,in quei magistrati -cl].eproposero--- ot·ho·n è molto, in un convegno per_ugino -·- .di ·trasformare l'avvocato, difensore. 64 _Bibliotecaginobianco
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