I Giuseppe Sacco rittura amplieranno, sul suolo italiano, produrranno su licenza prodotti brevettati in America. Il contributo dei ricercatori italiani, la cui formazione ha rappresentato un investimento importantissimo da parte della collettività nazionale, sarà allora compensato forse meglio:, ma solo sul piano individuale, saldandosi in una perdita netta per la comunità nazionale, costretta a ripagare sotto forma di licenze per l'utilizzazione di brevetti stranieri ciò che ha già pagato sotto forma di investimenti per la formazione dei ricercatori. E, d'altro canto, qualora da parte americana si_ accentuasse questa tendenza a controllare le industrie europee che più hanno investito nella ricerca applicata, la posizione dell'Italia si farebbe ben presto drammatica, perché nessuna società italiana potrebbe competere sui mercati internazionali, producendo· con materie prime importate, su licenza straniera, con un livello di salari che ha ormai raggiunto il livello europeo e con una più bassa produttività per operaio. Non vogliamo a questo punto ricavare, dai dati di fatto accennati, conclusioni affrettate e semplicistiche. Abbiamo voluto, per ora, indicare, e sia pure genericamente, soltanto i termini generali dei problemi derivanti dalla situazione che si è venuta delineando in seguito ai nuovi investimenti delle imprese americane in Europa. È questa una situazione di evidente pericolo per gli stati europei, che rischiano di vedere sensibilmente ridotti i loro- poteri di controllo sulle rispettive strutture economiche, in seguito al trasferimento oltre Atlantico dei centri di decisione economica, scientifica ed, in definitiva, politica. Il pericolo - dicevamo all'inizio di questo discorso - ha dato luogo, in Francia, ad un allarmismo per molti aspetti esagerato, e che trova la propria giustificazione nelle esigenze propagandistiche _del regime; ma è . possibile a questo punto tentare di rispondere a chi ponesse la questione delle ragioni dello scarso interesse per questo problema che hanno finora dimostrato la stam·pa e l'opinione pubblica italiana. La principale motivazione di una così evidente sottovalutazione della gravità del problema ci sembra consistere nel fatto che tutta la vicenda suona come una pesante co·ndanna per gli « operatori economici» europei. Non· può, infatti, negarsi che le reazio-ni all'afflusso dei capitali americani si sono fino ad oggi manifestate,: quando si sono manifestate, a livello politico, me11tre i cosiddetti « operatori economici·» si sono non soltanto din1ostrati assolutamente incapaci di comprendere la funzione-chiave che essi dovrebbero svolgere in una società organizzata secondo lo schem·a liberistico (società che, pure, essi non cessano di invocare), ma hanno anche mostrato di non possedere nessuna di quelle capacità di iniziativa e nessuna visione in prospettiva, svendendo in1pianti e società~ come se l'Europa fosse sull'orlo di una terribile _ crisi, proprio nel momento in cui l'afflusso dei capitali americani dimostra la fiducia nel futuro dell'economia europea nutrita dagli operatori economici d'oltre Atlantico, che ben più di quelli nostrani sono in grado di comprendere il senso dei propri interessi e di precorrere le tendenze della realtà economica internazionale. .,. 54 . ·Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==