Augusto Graziani strategia dei poli di sviluppo, e delinea le tracce generali per la prosecuzione di questa politica. « Gli aspetti sociali e culturali della. questione meridionale », di Goffredo Zappa, offre una analisi della :struttura sociale del Mezzogiorno. Guido de' Rossi, trattando i problemi dell'« Agricoltura meridionale », ne mette in risalto i punti deboli, quali la struttura fondiaria estremamente frazionata, le dimensioni aziendali per lo più inadeguate, la presenza di forme contrattuali antiquate, l'assenza di capacità imprenditoriali; e sottolinea come l'intervento pubblico do·vrà basarsi sulla distinzione del Mezzogiorno agricolo in zone attive, che possono essere sede di un'agricoltura efficiente, capaci di ospitare, in misura maggiore ·o minore anche uno sviluppo industriale, e destinate a raccogliere i frutti degli interventi più costosi, e zone meno suscettibili di sviluppo, 11elle quali la mole degli interventi necessari sarebbe assai più rilevante e che in parte potranno essere indirizzate alle produzioni zootecniche e forestali, o addirittura abbandonate. Enzo Scotti, nel bel saggio su « Lo sviluppo industriale », illustra con encomiabile chiarezza e obiettività l'azione svolta dalla Cassa per il Mezzogiorno e gli orientamenti del Comitato dei Ministri, sottolineando le difficoltà che l'una e l'altro si sono trovati a dover affrontare per lo scarso coordinamento dei diversi interventi, per il difficile passaggio da ·una politica di azione estensiva ad una di azione concentrata, per le carenze degli enti locali che si manifestano ogni giorno di più. Salvatore Cafiero tratta « Le migrazioni dal Mezzogiorno », analizzando gli influssi esplicati dal livello di reddito della regione di origine e dalla distanza rispetto alla regione di destinazione sull'intensità delle correnti migratorie, e sottolineando come in molte zone l'esodo rurale, non seguito da adatte m·odificazioni strutturali nel regime della proprietà fondiaria e della conduzione, -sortisca effetti puramente disgregatori. Pietro Longo tratta « La scuola e la formazione professionale», Giovanni di Peio « L'attività dei si11dacati ». Domenico Manna, in uno· dei saggi più compiutamente documentati del volume, esamina gli « Aspetti territoriali della p~litica di sviluppo industriale», e ribadisce l'esigenza di concentrare gli sforzi in talune zo·ne, limitate di numero-, che presentino prospettive concrete di evol11zione industriale, esponendo dettagliatamente le caratteristiche economiche delle diverse aree di sviluppo ed illustrando la legislazione che le regge. Gli aspetti giuridici e amministrativi sono esaminati da Giovanni Maro·ngiu; Leone Iraci Fedeli, nel passare in rassegna « Gli economisti stranieri sul l\1ezzogiorno », illustra i contributi di Senior, nel secolo scorso, di Myrdal, Rosenstein-Rodan, Vochting, Vera Lutz, Gerschenkron nel nostro {peccato che l'autore non ab·bia spinto la sua· attenzione un po' più indietro nel tempo, fino agli scritti di Young e di Symo·nds, perché questo gli avrebbe forse permesso di moderare il suo gi11dizio nei confronti degli economisti classici e neoclassici). Con questo saggio di storia del pensiero, si co11clude la parte informativa e documentale del volume. Gli ultimi due saggi, « Mezzogiorno e sviluppo economico italiano », di Achille Parisi, e « Mezzogiorno,,. e pianificazione »., di Achille Parisi e Go·ffredo Zappa, affront~no il problema della pianificazione 92 Bibliotecaginobianco
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