Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

Recen,sivni opere di sintesi, e cioè una certa freddezza nell'esposizione, una costante ricerca di equilibrio, anche dove non esiste, cl1e nuocciono alla vivezza ed al risalto del quadro d'insieme. Certi l)ropositi polemici si fanno sentire, non solo nella introduzione (la massa del n1ateriale bibliografico utilizzato dimostra chiaramente che la storiografia italiana l1a fatto ben più che dei semplici « approaches » alle origini del socialismo), n1a spesso anche 11el corso dell'opera, che del resto segue ta divisio11e cronologica e tematica del Romano. L'Hostetter ha dimostrato quale importanza abbia la nostra storia economica e sociale post-unitaria a livello degli studi internazionali: la sua opera di sintesi, ottimamente strutturata, costituisce un ulteriore invito a proseguire. Resta da compiere tutto u11 lavoro di base sulle regio11i nelle quali è ancora poco noto l'evolversi del 1novimento operaio, mentre si sente il bisogno di un confronto più preciso della circolazione delle idee socialiste con le condizioni economicl1e delle masse contadine e operaie, con il fluttuare dei salari e del costo della vita, con le forme di conduzione agraria e i moderni caratteri dell'associazionismo popolare. VITTOR Ivo Co1v1PARATO Il piano fatato Dodici autori hanno dato vita ad una nu.ova sillo,ge sull'economia del Mezzogiorno, l'ultima in ordine di tempo comparsa in libreria. Originariamente predisposta come numero speciale del «Veltro», appare ora, riela- , barata e arricchita, sotto forma di volu1ne (ft.1ezzogiorno e politica di piano, - a cura di Achille Parisi e Goffredo Zappa, La terza, 1964). Diremo subito che gli scritti che ne fanno parte vanno distinti in due gruppi, ·profondamente differenti fra loro. per estensione, tono e contenuto. Il primo, che occupa più dei tre quarti del volume, parla un linguaggio pacato, tendenzialmente tecnico: scopo palese è di formare un giudizio documentato sull'econo·mia meridionale; cifre, tabelle, citazioni erudite, terminologia da mettere il brivido agli iniziati, contrib·uiscono a far circolare tra le righe un'atmo·sfera da camice bjan.co. Quand'ecco, repentinamente, nelle ultime cento pagine, girano le quinte, e d'un tratto navighiamo nelle acque maliose delle limpide sintesi, degli sguardi ·arditi lanciati all'avvenire, delle conquiste vagheggiate, dei fieri ammonimenti impartiti a~ responsabili della cosa pubblica. Il volt1me si apre con il saggio· di Alberto Benzoni su « II. l'v1ezzogiorno nello stato italiano », che contiene una informata sintesi della questione meridionale a partire dall'unificazione italiana (non mancano, però,- impennate discutibili: a pag. 27, Giustino Fortunato e Gaetano Salvemini vengono improvvisamente ac~oppiati e spediti agl'inferi ·col bollo di reazionari). Segue « La politica di intervento pubblico », di Giuseppe De Rita, che mostra come dalla politica delle infrastrutture si sia gradualmente arrivati alla - • ,:1•··;- • • ; ~!. . -~ ~ 1 ·4 •• , ....... ,:.··· • .. .. -~~- -.~,~·,,1;;."'· ......,..~ :. 91 Bibliotecaginobianco

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