Nord e Sud - anno XI - n. 56 - agosto 1964

.. Recension,i fatti e azioni cl1e segnarono alle forze ~ocialiste una via precisa da seguire nel guidarè il proletariato alla lotta per la conquista del potere. Fatti e azioni ricostruiti « pragmaticamente», prescindendo dai gitidizi di valore, « per produrre possibilmente una sintesi piì1 serena ed equilibrata del periodo storico indagato» (p. 12). L'edizione italiana è arricchita di due capitoli introduttivi, che vertono sul « capitalismo pre-industriale e il problema sociale » e sul « socialismo risorgimentale e il problema nazionale». L'Autore si è lasciato guidare dai risultati di numerosi saggi monografici: dopo aver fatto, stato per stato, un breve excursus sulle condizioni economiche, sullo sviluppo dell'industria e dell'agricoltura, la conclusione riguardante le masse contadine è che, « in generaie, la loro funzione nel Risorgimento fu in prevalenza quella di fornire le masse di manovra alle forze reazionarie e a11tiunitarie del paese» (p. 49). Quanto alla classe operaia, l'Hostetter non può che co•nstatare la fase embrionale del suo sviluppo e la mancanza di autonomia nella st1a direzione, che rimase affidata ai gruppi borghesi-intellettuali e circoscritta dal mito della rivoluzione nazionale fin quasi al 1870. Gli unici veri socialisti risorgimentali, afferma l'Hostetter, furono Ferrari e Pisacane. Ma l'Autore segue un criterio interpretativo quasi esclusivamente ideologico (il libro del Berti non era ancora ap·parso) e quindi il nesso che legava strettamente il pensiero e l'azione di Carlo Pisacane all'esperienzc:;l · del moto democratico nel Risorgimento resta soltanto intuito. Avendo trascurato la crisi del '48, l'Hostetter non è in grado di collocare in giusta luce l'influenza delle dottrine francesi, la crisi del Partito d'Azione, il ruolo storico di Ferrari e di Cattaneo: Prot1dho,n, come ha dimostrato il Berti, non• ebbe un grande influsso sui democratici pre-quarantotteschi, e divenne -semmai solo in seguito il simbolo di un modo radicale di concepire il sovvertimento della società capitalista. Bene sono rilevati dall'Hostetter i caratteri della dottrina del Pisacane: egli incarnò sino in fondo un ideale di « azione», che rimarrà a base del programma anarchico e terrà pure a battesimo, con Andrea Costa, il futuro partito socialista. Non direi, invece, che socialismo e patriottismo fossero elementi estranei fra loro nel pensiero pisacaniano, perché prop~io la commistio11e dei due elementi rappresentava l'orientamento intellettuale di t1na élite che non aveva abbandonato del tutto l'idea della rivoluzione nazionale per quella ·della rivoluzione sociale. Maggiore mordente dimostra l'Hostetter nell'affrontare la parte centrale della materia. Preciso ed esauriente nella trattazione del movimento operaio prima del '64, a parte qualcl1e incertezza nel definire le Società di Mutuo Soccorso, l'Autore segue partitamente la storia dei congressi e degli. orientamenti politici operai. Avremn10 preferito, forse, un'analisi più approfondita della composizione sociale e della concreta attività delle Società di Mutuo Soccorso e un'estensio·ne dell'indagine sulle prin1e forme di associazionismo popolare, a intere regioni e zone di cui non si cono,sce ancora molto. Ma l'indagine dell'Hostetter segue ugualmente un suo filo convincente, perché 87 Bibliotecaginobianco

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